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I farmacisti bergamaschi, come tutti i farmacisti lombardi e, soprattutto, quelli che operano nelle aree in cui si sono manifestati i focolai di infezione da coronavirus, oggi si stringono in un forte abbraccio, nel darsi forza per affrontare condizioni operative mai viste prima.

 

 

Bergamo, 3 marzo, 2020 – Per dare una visione dell’emergenza, i farmacisti pubblicano tali e quali, parti di messaggi che in questi giorni vengono scambiati nei loro gruppi social riservati. Dalle valli scrivono: «Giuro che non sono mai stato così stanco come in questi giorni, però sono tranquillo perché so che dietro al mio lavoro c’è qualcuno che sta facendo qualcosa per me. La sensazione però è quella che i farmacisti chiamiamoli “normali”, che sono la maggioranza, si sentano abbandonati. Forse, poi magari sbaglio, un piccolo segnale in più per fare capire la nostra presenza non ci starebbe male. Noi sappiamo che si sta facendo il possibile, ma spesso questo non viene percepito…. Dalle zone più calde riferiscono: “…siamo tra i pochi accessibili alla gente che viene da noi anche per un conforto, in questo momento di grande incertezza. In questi giorni, ho visto piangere uomini e donne di ogni età spaventati per quello che succedeva ai loro cari. Abbiamo aiutato a capire dove e chi chiamare perché i pazienti sono stati spostati da Alzano a Treviglio e i più gravi al Sacco…»

Con compostezza, le farmacie continueranno a spiegare ai cittadini il senso delle ordinanze, a temperare i loro timori cercando di rapportarli alle reali condizioni di rischio, a dare risposte, per quanto possibile, alle loro richieste di aiuto, ad assicurare l’assistenza farmaceutica in ogni condizione. Federfarma Bergamo, per prima e come atto dovuto, vuole ringraziare pubblicamente i suoi farmacisti, sperando solo che tutta la comunità bergamasca idealmente si unisca in un ringraziamento collettivo.

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