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Gli italiani amano gli animali domestici come se fossero i loro figli. Secondo un sondaggio condotto da Amazon, un italiano su tre possiede un animale a 4 zampe.

 

Bergamo, 13 ottobre 2019 – Secondo un sondaggio condotto da Amazon “Pet Star 2019”, il 71% degli italiani intervistati ama il proprio cane come se fosse un figlio. Da tale sondaggio, condotto su 1500 proprietari di animali domestici in tutta la penisola, è emerso che i proprietari degli animali a 4 zampe sarebbero disposti a fare sacrifici pur di rendere felici i propri amici pet: il 64% degli intervistati ha dichiarato di permettere al proprio pet di dormire nel proprio letto; la metà degli intervistati ha affermato di rinunciare alle vacanze nel caso che il loro cane fosse impedito a trascorrerle insieme ai padroni; il 15 % sarebbe d’accordo a convivere con le allergie; il 13 %  di cambiare abitazione per di rendere felice l’animali.

Fenomeno esteso in  tutta Italia

Il compleanno dell’animale domestico, e’ vissuto come  un momento di festa per 2 padroni su 3 e, tra questi, l’83% lo festeggia regalando cibo mentre il 55% regala dei giocattoli e il 18% fa creare una torta appositamente per il cucciolo, come si fa per i bambini.

Per quanto riguarda il costo degli animali, i loro proprietari  spendono in media 47,14 euro al mese per i loro amici pelosi e uno su quattro (25%) paga un fotografo per fare  una foto professionale con essi.

Dalla ricerca emerge, infine, che il 90% degli intervistati è convinto che l’affetto dato al proprio animale abbia un’influenza positiva sulla propria salute mentale.

Numero degli animali da compagnia in Italia

Sono circa 60 milioni, i pet in Italia,  secondo le stime dell’ultimo report di Assalco, l’Associazione Nazionale Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia, pubblicato nel 2018. In pratica, un italiano su tre possiede un amico a 4 zampe. Anche i dati Eurispes, raccolti nel gennaio di quest’anno, confermano questa tendenza e menzionando anche gli animali non convenzionali: non solo cani e gatti, dunque, ma anche animali esotici come uccelli, pesci, conigli, tartarughe e rettili.

La situazione a Bergamo

È  stato stimato che a Bergamo esistono più  di 17 mila cani, circa uno ogni 7 abitanti. Rispetto agli ultimi 20 anni nel capoluogo orobico  gli animali a 4 zampe sono aumentati di circa il 70%. Ciò è  dovuto, in particolare, come lasciano trapelare alcuni psicologi, al bisogno affettivo e alla mancanza di socializzazione delle persone, specialmente quelle che abitano nei grossi “alveari” urbani. Se tale incremento cinofilo si potesse invertire con la nascita di altrettanti bambini, il problema demografico del Paese non si risolverebbe, ma darebbe un  contributo significativo a tale carenza.

Marciapiedi con escrementi canini

La mattina non sono pochi i marciapie di Bergamo imbrattati di escrementi canini che appaiono ai passanti. Di giorno, in particolare le donne, quando il loro cane fa i bisogni per terra, indossano i guanti e con eleganza e aria da sufficienza si abbassano a raccoglierli nel sacchetto per poi conferirli nel cestino dei rifiuti. Ma di notte, quando escono per portare l’animale a fare una passeggiatina e i bisognini, il più  delle volte, si guardano intorno e se non vedono anima viva li lasciano sul marciapiede.

Cani lasciati liberi nei parchi  e senza museruola

Per non parlare poi di quei padroni di cani, anche di grosse taglie che, nonostante il cartello indichi l’obbligo del guinzaglio,  li lasciano liberi di scorrazzare nell’erba dei parchi cittadini, accanto alla gente, non curanti che potrebbero diventare pericolosi.  E poi c’è  anche il fatto che quelli  cosiddetti lupoidi non solo dovrebbero stare al guinzaglio, ma portare anche la museruola. Non lo fa quasi nessuno! Ci vorrebbero severi controlli e multe “salate”.

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