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Il progetto è stato realizzato da ATS Bergamo con la collaborazione di D.I.P.O. (Dipartimento Interaziendale Oncologico Provinciale) e le Associazioni di Volontariato. 

Bergamo, 6 settembre 2022 – Stamattina, presso l’auditorium “Lucio Parenzan” della ASST Papa Giovanni XXIII, alla presenza della vice presidente e assessora al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, è stato presentato il progetto Pro.F.U.M.O. (PROGETTO Follow Up Malato Oncologico). 

Percorso programmato per assistiti

Il progetto mira a strutturare un percorso programmato fin dalle dimissioni, che includa prescrizione e contestuale prenotazione di visite ed esami diagnostici, sollevando gli assistiti dalla ricerca e prenotazione delle prestazioni. Poi, attraverso la condivisione di agende prenotabili, riservate ai soli pazienti in follow-up oncologico, le prestazioni necessarie potranno essere erogate in ognuna delle Strutture in rete, anche in base alle necessità del paziente stesso riguardo tempistica e ubicazione. 

Obiettivi del progetto

I principali obiettivi sono: l’esecuzione degli accertamenti strumentali nei tempi previsti, la riduzione dei tempi di attesa, l’eliminazione di sovrapposizioni di prenotazione, l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse e il miglioramento dell’appropriatezza. A seguito dell’individuazione delle prestazioni diagnostiche di follow-up, effettuata dagli specialisti del D.I.P.O. di Bergamo, nella prima fase ogni Struttura metterà a disposizione il 10 percento della stima totale di esami, procedendo progressivamente verso la condivisione del rimanente 90 percento e la pianificazione delle agende entro il 2023. Successivamente, questa modalità di programmazione del follow-up sarà estesa a tutti i pazienti oncologici. 

Le dichiarazioni

Con la visita al Papa Giovanni XXIII possiamo tracciare un primissimo bilancio sull’avvio di questo importante progetto – ha dichiarato Letizia Moratti (in foto), vice presidente e assessora al Welfare di Regione Lombardia -. Le realtà coinvolte hanno aderito con grande entusiasmo, competenza, professionalità e, non ultimo, umanità: un aspetto fondamentale nella cura del paziente oncologico. La presa in carico completa da parte degli ospedali consente di dare ai malati e alle loro famiglie maggiori certezze – ha proseguito –  fondamentali per garantire anche maggiore serenità nella quotidianità del loro percorso. Stiamo avendo un riscontro molto positivo dalle nostre Strutture e proprio dai malati, questo ci convince ancor di più di aver intrapreso la strada giusta verso una Sanità che guardi alla persona prima ancora che alla malattia. Ringrazio, infine, il Papa Giovanni – ha aggiunto – per l’importante lavoro svolto, in modo particolare negli ultimi mesi, per l’abbattimento delle liste d’attesa.” 

Oggi abbiamo presentato il contributo che l’ASST Papa Giovanni XXIII ha dato al Dipartimento provinciale oncologico per rispondere alla richiesta di Regione Lombardia di attivare un progetto di presa in carico totale del paziente oncologico – ha commentato Maria Beatrice Stasi (in foto), direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII – che richiede la collaborazione di tutti gli erogatori, pubblici e privati, e che prevede la prenotazione, a cura degli ospedali dove è stato eseguito l’intervento chirurgico, di tutte le prestazioni previste dal follow up. È una risposta che si inserisce all’interno di una logica di gestione provinciale dell’offerta diagnostica e che intende semplificare la vita al cittadino – ha continuato – che trova già prenotate tutte le prestazioni di controllo previste nel percorso di follow up necessario per la sua specifica patologia.  In questo contesto la nostra azienda gioca un ruolo centrale, perché conta il maggior numero di dimessi oncologici in provincia di Bergamo e il maggior numero di visite ambulatoriali e MAC erogate a favore dei cittadini con il cancro. Il 23% di visite ed esami di follow up eseguiti nelle strutture sanitarie bergamasche, quasi 1 su 4, sono infatti eseguite all’Ospedale di Bergamo o all’Ospedale di San Giovanni Bianco. Per questo specifico progetto – ha aggiunto  – mettiamo a disposizione ogni settimana un centinaio di prestazioni ambulatoriali di follow up, in particolare, per il tumore al seno e al colon-retto, tra l’Ospedale di Bergamo e quello di San Giovanni Bianco, con un’offerta che comprende Tac, risonanze magnetiche, ecografie, mammografie, visite specialistiche e prestazioni di endoscopia digestiva.”  

 “Questo progetto assume un’importante valenza – ha commentato Massimo Giupponi (in foto), direttore generale dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo – perché è il frutto di un lavoro condiviso, elaborato e portato a termine congiuntamente dagli attori della Sanità sul territorio bergamasco che, ricordiamolo, hanno l’obiettivo di rispondere alle necessità di cura dei loro assistiti. ATS Bergamo auspica e favorisce la prosecuzione di questa fattiva collaborazione – ha proseguito – quale segnale forte di compattezza e coesione, fattori fondamentali per affrontare e vincere le sfide che ci attendono nel mettere a regime quanto dispone la riforma della Sanità lombarda.” 

Il progetto, nella sua prima fase indirizzato ai follow-up oncologici – ha spiegato Michele Sofia (in foto), direttore sanitario dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo – intende svilupparsi in una prospettiva di presa in carico totale ed efficiente del paziente oncologico, includendo tutto il suo percorso di cura. I passi successivi coinvolgeranno diagnosi, work-up (trattamento attivo), follow-up e monitoraggio a distanza – ha continuato – fino alla terapia del dolore e le cure palliative. La stima dei soggetti da seguire in provincia di Bergamo per follow-up, nell’arco di cinque anni, è di circa 50.000 pazienti.”

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