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Il Questore della provincia di Bergamo, Maurizio Auriemma, e la Direttrice della Casa Circondariale di Bergamo, Teresa Mazzotta, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione attivata su tutto il territorio nazionale dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, hanno sottoscritto un protocollo volto a massimizzare la tutela nei confronti delle c.d. “vittime di violenza di genere”.

Bergamo, 11 marzo 2021 – Grazie a tale accordo, l’Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili della Divisione Anticrimine della Questura di Bergamo sarà costantemente informato – con congruo anticipo – della data di scarcerazione delle persone detenute a qualsiasi titolo per i reati di atti persecutori, maltrattamenti in famiglia violenza sessuale e pedofilia, rispetto alle quali, in ragione della residenza o del domicilio dichiarato, si presume un rientro sul territorio orobico.

Analisi del potenziale rischio di recidiva

Acquisita la notizia dell’imminente scarcerazione, degli ex detenuti, viene svolta un’accurata analisi del potenziale rischio di recidiva, ricostruendo la pericolosità del soggetto, le modalità di interazione con la vittima, gli eventuali pregressi interventi delle Forze dell’Ordine; si procede, inoltre, a localizzare la prossima residenza/domicilio dello scarcerato e contestualmente delle persone potenzialmente in pericolo. Attraverso una nota di allertamento indirizzata agli Uffici territoriali interessati (sia della Polizia di Stato sia dell’Arma dei Carabinieri) viene attivato un monitoraggio effettivo del soggetto scarcerato e delle potenziali vittime.

Proposizione sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza

I soggetti scarcerati vengono inoltre valutati per l’eventuale proposizione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza in relazione alla fattispecie di pericolosità sociale qualificata prevista dall’art. 4, lett. I) ter, del Codice Antimafia e delle Misure di Prevenzione (D. Lgs. 159/2011), che si riferisce specificamente ai soggetti anche solo indiziati per il reato di atti persecutori e maltrattamenti contro familiari o conviventi.

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