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Concesso in comodato d’uso gratuito dal Comune di Bergamo alla ASST Papa Giovanni XXIII, al CTE di Valtesse, per il nuovo ambulatorio dell’infermiere di famiglia e di comunità che rivestirà un ruolo importante per i bisogni di salute dei residenti, della zona nord della città, e dei Comuni limitrofi. Quella di Valtesse è la prima sede operativa in città.


Bergamo, 11 marzo 2021 – I locali per l’ambulatorio di Valtesse, in via Biava 26, sono stati messi a disposizione dal Comune di Bergamo al Papa Giovanni XXIII attraverso una convezione che prevede la concessione, a titolo gratuito, dei locali per due anni.

Compitidegli infermieri di famiglia e comunità

La sede sarà attiva da lunedì al sabato e rappresenterà il punto di partenza per processare tamponi a domicilio per il territorio urbano e quello dei dei comuni limitrofi. L’infermiere collaborerà, inoltre, al monitoraggio delle persone in isolamento domiciliare e all’educazione sanitaria per i comportamenti utili a ridurre il rischio di trasmissione dell’infezione da coronavirus in ambito domiciliare.

L’infermiere di famiglia e comunità può allertare il medico curante

Quella di Valtesse è la prima sede operativa e dipenderà dal Centro di Coordinamento di via Borgo Palazzo, già attivo da novembre 2020. Farà rete con le altre sedi già attivate, nei mesi scorsi, in Val Brembana e Valle Imagna. Gli infermieri di famiglia e comunità si integrano con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, le unità speciali di continuità assistenziale (USCA), le Unità Territoriali per l’Emergenza Sociale Covid-19 (UTES), i Servizi Territoriali per la Valutazione Multidimensionale (STVM). Nei casi di fragilità sanitaria o sociale, è questa figura infermieristica che può allertare il medico curante e, nel caso, i servizi sociali di riferimento e pianificare interventi condivisi con gli altri attori della rete socio sanitaria territoriale.

Ambulatorio anche per la consulenza e indicazioni sanitarie

Nella sede di Valtesse saranno attivate anche azioni preventive al diffondersi del contagio da coronavirus. A regime l’ambulatorio sarà un punto di riferimento per il cittadino che abbia necessità di ricevere consulenza e indicazioni sanitarie. L’infermiere di famiglia e comunità infatti fornisce indicazioni corrette per seguire una terapia farmacologica, promuove corretti stili di vita, e più in generale è un valido riferimento per l’educazione sanitaria e la tutela della salute.

favorire la conoscenza e l’accesso ai servizi sanitari

Operando in piena integrazione con la rete delle figure socio sanitarie e sociali presenti sul territorio, l’infermiere di famiglia e di comunità favorisce la conoscenza e l’accesso ai servizi sanitari e sociosanitari da parte del cittadino e promuove la salute e la tutela dei singoli individui, delle famiglie e della comunità.

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