SHARE

Parte il percorso di accompagnamento psicologico, all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in una sala d’attesa dedicata ai bambini che devono sottoporsi all’esame di risonanza magnetica al reparto di Neuroradiolologia.

Bergamo, 22 dicembre 2020 – La sala, le cui pareti sono completamente dipinte con stelle, pianeti, razzi e moduli spaziali, rappresenta una navicella spaziale dove il bambino accede per fare un viaggio nello spazio, vedendo in lontananza la terra. La decorazione delle pareti, con dipinti di scene spaziali, è stata sostenuta dall’Associazione “Il sogno di Iaia” e realizzata dall’artista Sergio Irilli, che riesce a trasformare ogni contesto “grigio” ospedaliero in uno spazio più gioioso, con armonia di colori, contribuendo, così, a dare una carezza simbolica ai bambini che devono soggiornarvi.

Piccolo macchinario di risonanza magnetica in legno

All’interno della succitata sala, anche una risonanza magnetica in miniatura, realizzata in legno da Fausto Vitali della Falegnameria snc di San Paolo d’Argon, dipinta dallo street artist Sergio Algeri, progettata ed assemblata dalla famiglia Pulcini.

Prove preliminari all’esame di RMN

Il bambino si sdraia nella risonanza in miniatura, costruita appositamente in modo che possa entrare in confidenza con l’esame che dovrà eseguire, comprendendo così come deve posizionarsi nella vera risonanza: sdraiato a pancia in su, tranquillo, rilassato e immobile. Al termine dell’esame viene consegnato il “Patentino da piccolo astronauta” personalizzato con nome del bambino. In questo modo l’esame diagnostico invece che un momento stressante per il bambino e i suoi famigliari si trasforma in un divertente viaggio e il suo ricordo in un “sogno in una stanza”. 

Riduzione di sedazione e ricoveri

Grazie a questo percorso, invece, molti esami di risonanza magnetica sui bambini possono diventare degli esami ambulatoriali, con riduzione del ricorso alla sedazione e senza necessità di ricovero, in un ambiente a misura di bambino, che è protagonista di un’avventura. Molti i vantaggi anche i per i genitori, che vedono ridurre lo stato d’ansia connesso all’esame.

Assistenza psicologica “Giocamico”

Fondamentale in questo progetto il contributo della Psicologia clinica, che già interagisce con i bambini che devono sottoporsi ad interventi chirurgici o esami invasivi all’interno del progetto di assistenza psicologica noto come Giocamico.

Spazio psicologico per accompagnare il bambino

Lo psicologo incontra nella nuova sala d’attesa tutti i bambini tra i 3 e i 13 anni che devono eseguire l’esame, alla presenza dei loro genitori, in un contesto dedicato e appositamente allestito, aprendo uno spazio psicologico per accompagnare il bambino ad affrontare questa esperienza. Lo psicologo mostra i presidi medici consentendo al bambino di familiarizzare con strumenti a lui estranei e di dare voce alle sue emozioni, anche attraverso l’aiuto, di due bambole di pezza, Nadia e Giacomino. 

Presente alla cerimonia di inaugurazione in videocollegamento anche Cristina Bombassei, madrina di Giocamico, che da anni sostiene le attività della Psicologia del Papa Giovanni a favore dei bambini.

LASCIA UN COMMENTO