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Viviana Caglioni, morta all’ospedale Papa Giovanni XXIII, a causa di una brutale aggressione portata a termine dal suo compagno, Cristian Michele Locatelli, di 42 anni per motivi di gelosia.

 

 

Bergamo, 26 aprile 2020 – L’accaduto risale a un mese fa quando nella notte dello scorso 30 marzo, a seguito dell’aggressione sferrata dal suo compagno, la donna è  stata ricoverata al Papa Giovanni XXIII la sera stessa dopo la chiamata al 118 da parte del compagno, riferendo al personale sanitario che Viviana era stata vittima di una caduta accidentale. Tale tesi è stata avvalorata anche dalla madre di lei che, con la sua falsa deposizione, ha scagionato Locatelli.

I poliziotti e i sanitari dissentono dal racconto di Locatelli

La  Squadra mobile della Questura però, non ha visto chiaro in questa faccenda che non ha convinto neppure i sanitari del nosocomio bergamasco, in quanto la donna presentava numerose ecchimosi e ferite in varie parti del corpo.

A seguito dei numerosi interrogatori da parte degli inquirenti della locale Questura, a cui Locateli è stato sottoposto, ha detto di aver picchiato la compagna in preda a una crisi di gelosia, sferrandole calci e pugni alla testa e all’inguine. Infatti avevano pensato bene i medici del Papa Giovanni e i poliziotti a dissentire dal racconto fatto, in un primo momento dall’uomo, proprio a causa delle ferite che la compagna presentava, per niente compatibili con una semplice caduta.

Le intercettazioni telefoniche degli inquirenti

Dopo la morte della donna sia Locatelli che la madre della vittima hanno continuato a dare la stessa versione dei fatti.

Gli inquirenti però hanno messo in atto le intercettazioni telefoniche, attraverso le quali hanno registrato una telefonata dello zio della vittima, anch’egli presente in casa la sera dell’aggressione, che parlava dell’aggressione stessa da parte di Locatelli, i cui violentissimi colpi avevano lasciato Viviana, per circa un’ora, stesa esanime sul pavimento.

Accusa di omicidio aggravato per futili motivi

Pertanto Locatelli è stato accusato di omicidio aggravato da futili e abbietti motivi.

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