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La storia biblica del diluvio come spunto di riflessione contro la paura.

Gli incontri si terranno nella chiesa del Patronato San Vincenzo (di via Gavazzeni 3), ad ingresso libero.

 

Bergamo, 7 novembre 2019 – Nei prossimi tre sabati mattina, alle 8.00, don Davide Rota, Superiore del Patronato San Vincenzo, guiderà il pubblico di Molte fedi sotto lo stesso cielo nella rilettura della prima grande opera che narra la Genesi.
La prima grande opera, la prima impresa, che narra la Genesi è una grande arca di salvezza e di alleanza, costruita da un «uomo giusto». Affondano nella giustizia di Noè le radici della dignità e del valore civile ed etico di ogni tecnica, di ogni economia e di ogni costruzione umana. La storia di Noè, il cui nome significa ‘riposo’, è tra le storie più belle, popolari e lunghe del libro della Genesi (ben sei capitoli: dal 5 al 10). La sua figura appare quando l’umanità, ormai fuori dall’Eden, si era allontanata dalla vocazione originaria dell’Adam, e i figli di Caino e di Lamek avevano prevalso su quelli di Set. Dio «vide che la malvagità dell’uomo era grande sulla terra e che ogni progetto concepito nel suo cuore non era rivolto ad altro che al male». Così «si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo» . Dio manda quindi il diluvio. Così nell’arca dell’Alleanza Noè riceve l’ordine di far entrare solo una coppia di ogni specie di animali, di uccelli, di rettili, oltre se stesso, sua moglie, i tre figli e le loro mogli. In un contesto di corruzione, l’ultima parola non è della morte: il centro della scena lo occupa un giusto, l’unico giusto rimasto sulla terra. Ed è con questo giusto che Dio stipula un patto, l’Alleanza, una parola che con Noè entra nel mondo e non ne uscirà più.
Al termine di ogni singolo incontro sarà offerta la colazione dal circolo Acli di Mozzo.

Il percorso giovani

Lunedì prossimo, l’11 novembre, prende il via anche il Percorso Giovani di Molte fedi sotto lo stesso cielo. Quest’anno il tema dei quattro appuntamenti – tutti con inizio alle 18.30 presso lo Spazio Edonè di via Gemelli 17 – è la zona grigia di mafie e corruzione.
Aprirà il ciclo Gianmario Vitali, referente del Coordinamento provinciale di Libera Bergamo. Il 18 novembre dialogo tra Leonardo Ferrante della campagna  ‘Riparte il futuro’ con Donato Ungaro, vigile licenziato ingiustamente per la sua intransigenza contro le mafie. Lunedì 25 spazio alle testimonianze di giovani che hanno partecipato ai campi estivi di Libera, mentre il 2 dicembre si chiude con Lorenzo Sanua, familiare di una vittima innocente di mafia.
L’iscrizione al percorso sul sito www.moltefedi.it – che prevede sempre un aperitivo finale – è di 15€, mentre il costo della singola serata è  di 5€. Possono partecipare tutti i giovani under35.

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