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L’indagato bengalese ha pubblicato sul proprio profilo di Facebook frasi inneggianti al terrorismo islamico, e inserito foto dei tragici attentati di Londra, Barcellona e New York eseguiti da fanatici seguaci dell’ISIS.

 

 

 

 

Brescia, 13 settembre 2018 – La Guardia di Finanza e la Polizia di Stato di Brescia, diretti e coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione, nelle prime ore della mattinata odierna, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale, nei confronti di un ventenne del Bangladesh, richiedente asilo in Italia, per il reato di apologia di terrorismo.

L’attività d’indagine, denominata “Blood Boy”, ha tratto origine dal costante monitoraggio della rete Internet, da parte di esperti informatici delle Fiamme Gialle, al fine di prevenire e contrastare il terrorismo di matrice islamica.

In tale ambito, la Polizia di Stato aveva già individuato un profilo su Facebook utilizzato dai seguaci dei terroristi islamici anche a scopo propagandistico.

I militari del GICO della Guardia di Finanza del Nucleo PEF di Brescia si sono concentrati sull’identificazione del “titolare” di tale profilo, e notavano che il soggetto aveva condiviso con gli altri internauti gli orari dell’alba e del tramonto, necessari per pregare secondo la religione musulmana, postando una foto contenente i punti cardinali di un Comune del bresciano.

Intuendo che l’anzidetto soggetto era del luogo, venivano analizzati gli sfondi delle foto, individuando il sito in cui erano state scattate. Da qui l’individuazione della struttura di accoglienza profughi, richiedenti asilo politico.

Il successivo monitoraggio giornaliero del profilo rilevava contenuti comprovanti una crescente adesione all’ISIS dell’indagato e un suo contestuale percorso di radicalizzazione, in quanto ha pubblicato sul proprio profilo frasi propagandistiche quali: “I need war…ho bisogno di guerra”, “il paradiso mi attende”, “blood boy”, “la morte aspetta tutti”, “felice giorno della morte”.

Particolare interesse investigativo hanno assunto le “frasi inneggianti al terrorismo” pubblicate proprio in concomitanza con tragici attentati, in particolare, avvenuti in data 04/06/2017, data dell’attentato di Londra: veniva postata la foto di due uomini armati a cavallo con vessillo nero, una serie di foto violente ritraenti bambini insanguinati, unitamente alla professione di fede islamica; in data 17/08/2017, data dell’attentato di Barcellona: veniva postata un’immagine riproducente la scritta “blood boy” e, il giorno successivo, un post recante “oggi grande giorno per musulmani” “tutti pregare moschea”; in data 01/11/2017, data dell’attentato di New York: veniva postata la scritta “la morte aspetta tutti”, accompagnata dalla figura di un teschio.

Oltre a tali immagini e scritte, il profilo del bergalese conteneva diversi video violenti, inneggianti al terrorismo affinché venisse inviato sulla terra un altro “eroe” come Saddam Hussein, ovvero video propagandistici della vita eterna concessa a chi muore in nome di Allah contro le oppressioni del mondo occidentale.

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