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In Italia le neoplasie polmonari sono la prima causa di morte oncologica (33.386 decessi registrati nel 2014).

In calo i tumori al polmone degli uomini, mentre si registra un aumento di quelli che colpiscono la popolazione femminile.

 

 

 

 

Bergamo, 28 maggio 2018 Con un doppio appuntamento si rinnova anche quest’anno l’adesione dell’ASST Papa Giovanni XXIII alla Giornata Mondiale Senza Tabacco.

Giovedì 31 maggio, data della ricorrenza, all’Ospedale di Bergamo sarà allestito il tradizionale gazebo informativo in collaborazione con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori LILT Onlus Bergamo. L’appuntamento è stato fissato in Hospital Street all’ingresso Est, dalle 10 alle 14. L’iniziativa sarà preceduta mercoledì 30 maggio da uno stand informativo nell’atrio dell’Ospedale di San Giovanni Bianco. Ad entrambi i punti informativi sarà possibile parlare con gli specialisti dell’Ospedale, ricevere informazioni sui danni provocati dal tabacco e sottoporsi al test di misurazione del monossido di carbonio.

Al gazebo in Hospital Street dell’Ospedale, come da tradizione, saranno presenti anche gli studenti dei quattro i corsi di Laurea dell’Università di Milano Bicocca (Fisioterapia, Infermieristica, Ostetricia, Tecniche di radiologia medica, per Immagini e Radioterapia), che forniranno ragguagli sull’importanza di smettere di fumare, distribuendo materiale informativo, consegnando ai passanti una mela o un pacchetto di biscotti in cambio di una sigaretta. Quest’anno i volontari LILT Onlus e gli studenti passeranno nelle corsie di Ostetricia e di Chirurgia pediatrica con gadget per i bambini e piantine con erbe officinali per neomamme e future mamme.

Indetta per la prima volta 30 anni fa dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità, la Giornata Mondiale senza Tabacco cerca di contrastare un vizio diffusissimo che è fattore di rischio per numerose patologie. Non si tratta solo di un invito ai fumatori ad astenersi per almeno 24 ore dalla sigaretta e ad abbandonarla definitivamente, ma soprattutto di un’occasione per fare il punto sulle ricerche e sugli strumenti per combattere la dipendenza da nicotina. Oltre alle conseguenze dannose ormai accertate sull’apparato riproduttivo, per i suoi effetti negativi sulla fertilità e sullo sviluppo del feto, il fumo espone a rischi per malattie respiratorie gravemente invalidanti come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e per le malattie cardiovascolari.

L’aspetto più preoccupante della dipendenza da tabacco rimane ad ogni modo la pericolosità per i danni letali all’apparato respiratorio: il fumo è la causa diretta dell’80-90% dei tumori ai polmoni. Le stime realizzate dall’AIOM associazione italiana di Oncologia medica e dall’AIRTUM – Associazione italiana registri tumori per il 2017 dicono che in Italia la neoplasia polmonare, che rappresenta l’11% delle diagnosi tumorali complessive, è ancora la prima causa di morte oncologica (33.386 decessi registrati nel 2014 – dati ISTAT). Nel 2017 erano 74.255 le persone che convivevano con una diagnosi di tumore al polmone. Si conferma il trend in atto da diversi anni: a fronte di un calo del tasso di incidenza dei tumori al polmone per gli uomini, è in preoccupante aumento quello della popolazione femminile.

«Per il secondo anno consecutivo – ha commentato Lucia De Ponti, segretario LILT Onlus di Bergamo (nella foto) – vogliamo richiamare l’attenzione sul fumo delle donne: i dati DOXA raccolti per l’Istituto Superiore di Sanità del 2017 ci dicono che diminuiscono gli uomini tabagisti: 6 milioni rispetto ai 6,9 milioni del 2016, ma aumentano le donne che da 4,6 milioni del 2016 salgono a 5,7 milioni. Si tratta della differenza minima mai riscontrata tra percentuale di fumatori (23,9%) e percentuale di fumatrici (20,8%). Le nostre ragazze iniziano a fumare in età sempre più precoce – ha proseguito – con una sottovalutazione pesante degli effetti negativi che questa dipendenza ha sulla loro salute. Per questa ragione i Volontari LILT e gli studenti dei corsi di laurea – ha concluso – indosseranno una maglietta rosa e il gazebo sarà colorato di rosa»

L’impegno dell’ASST Papa Giovanni XXIII sul tema non si riduce alla celebrazione della Giornata Mondiale. Per chi tenta di abbandonare il tabagismo è attivo il Ser.D. – servizio rivolto alle dipendenze che fornisce un servizio di diagnostica e cura farmacologica e di prevenzione. Si può rivolgere al servizio liberamente, senza obbligo di prescrizione medica, chiunque voglia smettere di fumare, recandosi di persona in via Borgo Palazzo 130, padiglione 10 ingresso 10-B dalle 8.30-13.00 e 14-16 nei giorni feriali, oppure telefonando al numero 035.2676394 o ancora a mezzo mail:segsert@asst-pg23.it. Fatte salve le esenzioni spettanti, è richiesto il solo pagamento del ticket.

Il Papa Giovanni XXIII prosegue il percorso per arrivare all’Ospedale senza fumo, con la messa a punto del Regolamento interno.

Continua infine l’opera di dissuasione rivolta al personale interno, avviata l’anno scorso con l’esperienza efficace del corso di formazione al personale sui rischi e le patologie correlate al fumo.

«Decenni di campagne e di azioni di contrasto al fumo – ha spiegato Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’ASST Papa Giovanni XXIII (nella foto)  hanno dimostrato che le sole efficaci misure di riduzione del numero di fumatori e, di conseguenza, delle patologie correlate al fumo, consistono in interventi concreti di dissuasione adottati a livello istituzionale. Per questo ormai da diversi anni – ha aggiunto – abbiamo scelto di mantenere un ruolo attivo nella lotta al tabacco e di perseguire, con il sostegno di tutti, l’obiettivo della riduzione della dipendenza».

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