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L’Hpv è stato identificato in uno stato potenzialmente latente, associato al biofilm tonsillare. Ciò potrebbe significare che il virus riesce a eludere il sistema immunitario, trasformandosi in un oncovirus in grado di causare tumori

Reuters Health news, 31 marzo 2018

Lo studio

Matthew Miller e colleghi, dello Strong Memorial Hospital di Rochester, New York, hanno preso in considerazione campioni di tessuto di tonsille ottenute dopo la loro asportazione non dovuta a cause tumorali. In tutto, 102 campioni provenienti da persone di età compresa tra 20 e 39 anni sono stati analizzati allo scopo di evidenziare la presenza del virus. Quelli positivi sono stati poi sottoposti a ulteriori esami per localizzare la proteina virale e vedere l’eventuale presenza a livello del biofilm.

Dai risultati è emerso che la prevalenza complessiva dell’HPV nelle tonsille degli adulti in salute era del 4,9%, e la prevalenza dei sottotipi virali 16 o 18, quelli più pericolosi, era del 3,9%. La tecnica dell’ibridazione in situ, inoltre, ha dimostrato che l’Hpv è co-localizzato nel biofilm delle cripte tonsillari.

I commenti

«Il tumore all’orofaringe “sta aumentando in incidenza a un ritmo drammatico – spiega Miller –. Sebbene la biologia molecolare della genesi tumorale correlata all’Hpv sia ben nota i meccanismi con cui il virus sfugge al sistema immunitario e arriva a livello delle cellule di tonsille e lingua non è ancora chiaro. L’identificazione dell’Hpv in uno stato potenzialmente latente associato al biofilm potrebbe significare che il virus riesce a eludere così il sistema immunitario, trasformandosi in un oncovirus in attesa. L’obiettivo – aggiunge l’esperto – è di sviluppare strumenti di screening affidabili, attualmente si stanno studiando dei risciacqui orali, e mettere a punto, in seguito, antimicrobici per via topica che distruggendo il biofilm consentano l’eliminazione del virus. In questo modo – conclude il ricercatore – si avrebbero anche potenziali implicazioni nella prevenzione del tumore dell’orofaringe».

Secondo Saungwon Kim, dell’Upmc Hillman Cancer Center di Pittsburgh, «non è chiaro perché alcuni pazienti riescono a eliminare il virus dell’Hpv dopo l’esposizione e altri no. Questo studio suggerisce che il biofilm – prosegue Saungwon – potrebbe ospitare un serbatoio di virus schermati dal sistema immunitario, tuttavia il significato dei risultati non è chiaro e sono necessari ulteriori studi prima di trovare associazioni definitive».

Fonte: Jama Otolaryngology-Head and Neck Surgery

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