SHARE

“Vite in libertà”, il vino che ha il sapore del riscatto dei detenuti della Casa circondariale di Bergamo che, con il loro lavoro, contribuiscono al sostegno di tale progetto.

Ciagà: «Il Circolo sociale Maite, con il progetto “Vite in libertà” collabora con il locale carcere e con il nostro territorio, impegnando i reclusi a lavorare e a facilitare il loro reinserimento nella società».

Bergamo, 7 dicembre 2017

Si è svolta stamattina, a Palazzo Frizzoni, la presentazione dell’evento “Vite in libertà – tra agricoltura e utopia, tra cultura, bisogni e diritto alla felicità”, in programma all’Ex Carcere di Sant’Agata dal 15 al 17 dicembre, organizzato dal Circolo Sociale Maite e dal Comune di Bergamo.

Sono intervenuti Stefano Ferri – presidente circolo Maite, Leyla CiagàAssessore all’Ambiente, Politiche energetiche, Verde pubblico del Comune di Bergamo.

L’iniziativa propone un fine settimana dedicato al vino: una piccola fiera con vignaioli, amici e produttori, un’occasione per fare conoscere i percorsi di produzione e progetti di riscatto da parte dei reclusi della Casa circondariale di Bergamo, che danno il loro contributo lavorando a sostegno di tale progetto. Un’occasione per condividere l’iniziativa, all’insegna dell’ottimo vino e del buon cibo, nonché scoprire e acquistare prodotti liberamente realizzati, al di fuori delle logiche della grande distribuzione.

«Questo progetto si approccia , oltre all’impegno dei lavoro dei carcerati – spiega Stefano Ferri – al piacere e il gusto del buon vino. Oltre a ciò, i detenuti imparano anche il mestiere di pasticcere, tant’è che assieme al vino, proponiamo un panettone, fatto proprio da loro, dal nome “Dolci sogni liberi”. Sabato 16 e domenica 17 dicembre – continua Ferri – avrà luogo a Città Alta l’esposizione e la degustazione dei prodotti dei vignaioli che hanno aderito a questa iniziativa».

L’evento in parola si propone anche di far conoscere i percorsi di produzione enogastronomici nelle carceri e negli altri luoghi di produzione.

 

LASCIA UN COMMENTO