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L’Associazione Italiana Parkinsoniani (AIP), sezione di Bergamo, ha organizzato un incontro aperto a tutti, in particolare ai pazienti con malattia di Parkinson e ia loro familiari.

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Sabato 26 novembre 2016, alle 9.30, presso L’Ospedale Papa Giovanni XXIII, nell’ambito della Giornata Nazionale Parkinson, promossa dall’Accademia Lampe-Dismov (Accademia Italiana per lo Studio della Malattia di Parkinson e i Disturbi del Movimento) e dalla Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus, ha avuto luogo un incontro aperto a tutti dal titolo: “Parkinson oggi: stato di fatto e prospettive di cura. Domande & risposte”,promosso da Guido Salvi, direttore dell’Associazione Italiana parkinsoniani (AIP), sezione di Bergamo. Sono intevenuti: Maria Rosa Rottoli, direttore della Neurologia, Patrizia Pinto e Dario Alimonti (neurologi), Rossana Piccinelli, del Servizio di Farmacoeconomia dell’ATS di Bergamo,  Cesare Magistris del servizio di riabilitazione della Fondazione Carisma  e, infine, Giovanni Fiorenzo Cortinovis, responsabile della Dietologia clinica del suddetto ospedale.

Tra le malattie neurologiche che interessano più frequentemente la popolazione adulta, la malattia di Parkinson rappresenta una delle forme più diffuse, che porta ad una progressiva compromissione delle funzioni motorie – spiega Patrizia Pinto -. In provincia di Bergamo si calcolano circa 3200-3500 casi, con un aumento importante delle diagnosi anno dopo anno. Al Papa Giovanni l’attività ambulatoriale dedicata alla malattia di Parkinson – prosegue la neurologa – conta circa 1.200 visite all’ anno e  prevede controlli clinici periodici per valutare l’ evoluzione della patologia con  i suoi sintomi motori e non. Il nostro punto di forza è l’ approccio multidisciplinare alla malattia – conclude la Pinto – e la possibilità di poter contare su diversi specialisti presenti al Papa Giovanni, dal fisiatra allo psicologo, dal dietologo al neuroradiologo, dall’ortopedico al  gastroenterologo fino all’urologo e al neurochirurgo”.

Come AIP noi non curiamo la malattia, ma cerchiamo di garantire nel tempo cure e servizi appropriati per una migliore qualità di vita al paziente parkinsoniano e della sua famiglia – spiega il Presidente della sezione bergamasca dell’AIP Marco Guido Salvi . Per noi non c’è un giorno speciale da dedicare alla Malattia di Parkinson – prosegue Salvi: i nostri malati e le loro famiglie, tutti i giorni, ogni ora e ogni minuto combattono contro le limitazioni che impone una malattia subdola, cronica progressiva ed invalidante. E’ comunque importante che ci sia una  Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson –  conclude il presidente AIP – per dare informazioni, sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce, aggiornare sui progressi della ricerca, per informare sulle attività che vengono svolte sul territorio finalizzate a migliorare la qualità di vita dei pazienti”.

Rossana Piccinelli ha fatto una panoramica abbastanza dettagliata sull’uso dei farmaci nel trattamento del parkinson. ha spiegato, inoltre, la distinzione dei farmaci generici e di quelli di marca. Non è affatto vero – ha ammesso l’esperta farmacologa – che i farmaci generici contengono meno principio attivo di quelli di marca, se fosse così i primi non supererebbero “l’esame” per essere ammessi in commercio.”

Maria Rosa Rottoli ha parlato  delle cure per i pazienti Parkinsoniani incentrate sul farmaco “Levodòpa” che sostituisce la Dopamina (neurotrasmettitore essenziale per il funzionamento dei neuroni del sistena nervoso centrale). “Si parla tanto di approccio alle cure con cellule staminali – ha proseguito la neurologa – ma ancora tali terapie sono a livello di ricerca.”

Cesare Magistris ha evidenziao il ruolo della fisioterapia e l’importanza della visita preliminare nel paziente parkisoniano per stabilire le varie modalità di approccio alla terapia riabilitativa.

Fiorenzo Cortinovis ha spiegato quali sono i cibi più adatti ai malati di parkinson, mettendo in evidenza quelli da evitare quando si assume la “levodòpa” –  ossia quelli proteici –  e la compatibilità tra alimenti e assunzione dei farmaci, affinchè questi ultimi vengano assorbiti bene dall’organismo del paziente.

I pazienti del Papa Giovanni possono contare anche sul supporto dell’Associazione Italiana Parkinsoniani.

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