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La biopsia del linfonodo sentinella (SNB) rappresenta lo strumento di stadiazione più accurato per i pazienti con melanomi. La procedura è indicata specialmente per quelli con lesioni di spessore intermedio (pT2/3). La SNB può avere un valore nei melanomi sottili in presenza di fattori prognostici negativi, ed in quelli spessi (pT4) nonostante il fatto che i pazienti T4 siano già ad alto rischio di progressione della malattia. La dissezione linfonodale completa (CNLD) a seguito di un SN positivo porta al rilevamento di ulteriori linfonodi non sentinella (NSN) nei 20% dei casi. Diversi fattori sono predittivi di positività degli NSN, come le caratteristiche del tumore primario ed il carico tumorale del SN. Il parametro maggiormente impiegato e convalidato per il carico tumorale consiste nel diametro massimo della lesione nel SN, ma gli altri comprendono la posizione microanatomica della metastasi nel SN e la profondità di penetrazione del tumore.

Questi parametri potrebbero essere impiegati per stratificare il rischio e selezionare i pazienti per tentativi di trattamento adiuvante in caso di diametro inferiore ad 1 mm, o per l’omissione del trattamento in caso di carico tumorale del SN minimo. Non sussistono evidenze incontestabili a favore di un beneficio correlato al trattamento nella gestione basata sulla SNB, per quanto sia stata suggerita la presenza di un beneficio in un sottogruppo di pazienti positivi con melanomi di spessore intermedio.

Lo studio DeCOG-SLT non è riuscito a dimostrate alcun beneficio in termini di sopravvivenza legato alla CNLD a seguito di un SN positivo, ed in materia si attendono i risultati degli studi MSLT-2 ed EORTC 1209. Le nuove tecniche di visualizzazione dell’SN potrebbero aiutare a consentire una  più  semplice identificazione degli SN stessi nelle aree complesse, riducendo i tempi

operatori e possibilmente anche la quantità di SNB false negative.

Fonte:Eur J Surg Oncol online 2016, pubblicato il 24/8

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