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Il primo robot utilizzato al massimo delle possibilità. Il secondo robot  permetterà di aumentare il numero di interventi. 

Bergamo, 4 giugno 2024 – L’acquisizione di un ulteriore sistema robotico si è resa necessaria perché, dopo tre anni e mezzo di attività del vecchio robot, è stata raggiunta la saturazione massima di utilizzo dell’unica piattaforma robotica in dotazione al nosocomio cittadino.  Sono stati 183 gli interventi con il robot nel 2024 (fino a venerdì 24 maggio compreso). Il trend, dunque, è stato superiore al risultato del 2023 (393 interventi). Per tale motivo, l’anno scorso,  Regione Lombardia ha approvato un ulteriore finanziamento per rendere possibile il raddoppio dei sistemi robotici all’Ospedale di Bergamo.  

il programma di chirurgia robotica

Il secondo robot si rende necessario anche perché due nuove équipe di sanitari hanno avviato il programma di chirurgia robotica nei primi mesi del 2024: la Chirurgia generale 3 – trapianti addominali, che ha effettuato i primi interventi – con il chirurgo Marco Zambelli alla console di comando del robot, coadiuvato dal Direttore Domenico Pinelli – per trattare tumori benigni al fegato a rischio evolutivo, neoformazioni della colecisti sospetta per malignità e cisti benigne alla milza

Avvio attività  della Chirurgia toracica

A partire da aprile ha avviato l’attività anche la Chirurgia toracica, per il trattamento di neoplasie benigne e maligne del polmone e del mediastino. Alla console del robot opera il Direttore Alessandro Lucianetti coadiuvato da Eliseo Passera. Il Papa Giovanni XXIII è l’unico centro in provincia di Bergamo ad effettuare interventi con il robot per fegato, pancreas e polmone.

Interventi mininvasivi con la piattaforma robotica

Salgono così a sei le équipe in grado di realizzare interventi mininvasivi con la piattaforma robotica. Le due nuove Unità coinvolte fanno seguito alla ormai consolidata attività chirurgica da parte dell’Urologia, della Ginecologia e Ostetricia, della Chirurgia generale 1 e della Chirurgia pediatrica.

Le dichiarazioni

È per me fonte di grande soddisfazione – commenta  Luigi Da Pozzo (in foto), docente di Urologia all’Università di Milano Bicocca e direttore del Dipartimento Chirurgico dell’ASST Papa Giovanni XXIII – vedere coronato con questa prestigiosa seconda acquisizione il lungo e faticoso percorso intrapreso in quest’ultimo decennio per mantenere gli standard chirurgici della nostra azienda all’avanguardia e al passo con gli aggiornamenti tecnologici. In Urologia vedo ora la possibilità di ampliare ulteriormente il numero e la tipologia di procedure chirurgiche che potranno essere affrontate in maniera   mininvasiva. Poter operare con tecnica robotica – continua Da Pozzo –  non è solo una opportunità in campo urologico, ma una vera e propria necessità. In qualità di Direttore di Dipartimento di Chirurgia sono felice di avere insistito e lavorato per diffondere le tecniche robotiche a molte altre specialità chirurgiche.  E proprio in questi ambiti vedremo grandi sviluppi nel prossimo futuro. Abbiamo giocato di anticipo. Ringrazio le Direzioni, presenti e passate – aggiunge – per avere fortemente creduto ed essersi grandemente impegnate nel progetto”.

“Per ospitare il ‘nuovo arrivato’ – spiega Mauro Moreno (in foto), direttore sanitario dell’ASST Papa Giovanni XXIII –  è stata allestita, all’interno delle aree che ospitano le sale chirurgiche, una sezione interamente dedicata alla chirurgia robotica. Questa soluzione permetterà di sfruttare le sinergie tra le professionalità in grado di operare con il robot, oltre a una migliore gestione logistica. Il nuovo ‘blocco robotico’ – prosegue –  ha reso necessaria una riorganizzazione dell’attuale turnazione di sala operatoria, che ha coinvolto anche altre équipe chirurgiche. A loro va il ringraziamento della Direzione per la disponibilità dimostrata al questo importante progetto di aggiornamento tecnologico”.

“L’elevata specializzazione medico-chirurgica del nostro Ospedale – fa sapere  Francesco Locati (in foto), direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII – maturata negli ultimi decenni in parallelo allo sviluppo dell’attività trapiantologica, della gestione del politrauma in emergenza-urgenza, area critica, ambito materno infantile e pediatrico, area cardiovascolare e in campo emato-oncologico, rende il nostro centro uno dei principali riferimenti in Chirurgia per i pazienti dell’area bergamasca e non solo. La presenza di una casistica complessa – continua il dg – rende necessario ricorrere alle tecniche interventistiche all’avanguardia, come quelle offerte dalla chirurgia robotica. Quindi ringrazio Regione Lombardia per aver previsto, nella sua politica programmatoria, il finanziamento per l’acquisizione del secondo robot, che intendiamo utilizzare con la stessa efficienza dell’attuale, per rispondere con appropriatezza a una richiesta in crescita, anche in termini di variabilità delle patologie da trattare,” conclude Locati.

Nella foto una rappresentanza delle sei équipe. Da sinistra: Maurizio Cheli (chirurgia pediatrica) Marco Zambelli (chirurgia epatobiliare e pancreatica) Alessandro Lucianetti (chirurgia toracica) Roberto Manfredi (chirurgia generale) Luigi Da Pozzo (urologia) Adriano Bellia (ginecologia). 

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