SHARE

Presentato il progetto di Eccellenza TRANSET 2023-’27,  condotto da docenti e ricercatori del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università degli studi di Bergamo,  che si estende nel settore industriale e, in modo significativo, negli ambiti sociale e culturale. 

Bergamo, 22 febbraio 2024 – Il Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università degli studi di Bergamo, ha presentato ieri, nella sede di via dei Caniana, il progetto di Eccellenza TRANSET (2023-’27), in occasione dell’evento dal titolo: “L’impatto dell’Artificial Intelligence nelle transizioni tecnologiche, ecologiche e sociali per le aziende, la finanza e le organizzazioni. A che punto siamo?”.

 L’avvento dell’Intelligenza Artificiale rappresenta un’occasione unica per chi, come i docenti del Dipartimento di Scienze Aziendali, fa ricerca sul mondo delle organizzazioni.

L’Università degli studi di Bergamo ha dedicato allo studio sull’Intelligenza Artificiale un Tavolo di lavoro composto da un gruppo interdisciplinare di otto ricercatori e ricercatrici di tutti i dipartimenti dell’Ateneo con competenze in economia, informatica, pedagogia, ingegneria, fisica, cinema e sociologia.

Le dichiarazioni

“Lo studio fotografa un mercato fortemente dinamico e accelerato – commenta Giuseppe Pedeliento (in foto), ricercatore e professore associato di Management & Marketing presso il Dipartimento di Scienze Aziendali -. Nel triennio 2021-2023 sono, infatti, oltre 6.000 le applicazioni basate su intelligenza artificiale censite dal portale futurepedia.io. Di queste, ben 5.397 hanno debuttato nel 2023. I primi mesi del 2024 – continua – preludono un altro anno di forte crescita per il comparto AI a fronte di una media di circa venti nuove applicazioni lanciate tra gennaio e febbraio. La categoria che conta il maggior numero di iniziative – aggiunge Pedeliento –  è quella business (27,9%) – nella quale vengono ricomprese applicazioni che spaziano dalla finanza, al legal, dalla pianificazione di business, alla progettazione architettonica – seguita dalla categoria text (24,1%) – comprendente tutti i generatori di testi per le più svariate applicazioni dove troviamo anche ChatGPT di OpenAI – e dalla categoria image, che comprende il mondo delle applicazioni che trasformano prompt testuali in immagini o che rendono l’editing e la post-produzione delle immagini più semplice.

Si prefigura l’opportunità di studiare da vicino una vera e propria rivoluzione –  sottolinea Giovanna Zanotti (in foto), professoressa ordinaria di Economia degli intermediari finanziari e Direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali – non solo industriale, ma anche e soprattutto, sociale e culturale che promette di stravolgere il nostro modo di vivere, di imparare, di lavorare, di socializzare e di intrattenerci. Difficile pensare a un’area che nel futuro non sarà direttamente o indirettamente interessata da questa transizione tecnologica – prosegue Zanotti –  provocata dall’avvento su larga scala dell’AI, che si annuncia perfino più dirompente di quanto non sia avvenuto con l’avvento di Internet nei primi anni 2000.” 

Il nostro impegno – spiega Maria Francesca Murru (in foto), coordinatrice scientifica del Tavolo di lavoro d’Ateneo e professoressa associata del Dipartimento di lettere, filosofia e comunicazione –  si concentra su due obiettivi principali: facilitare la collaborazione tra le iniziative dei diversi dipartimenti sull’AI, consolidando il fervore proveniente dalla terza missione, della didattica e della ricerca; definire un’agenda di temi trasversali alle diverse discipline che consentano di individuare le caratteristiche fondamentali dell’intelligenza artificiale, affrontando questioni come l’opacità strutturale, la ridefinizione del lavoro e delle competenze, lo sviluppo di nuovi modelli comunicativi uomo-macchina, lo sviluppo di sistemi di riconoscimento di contenuti generati dall’AI e l’interazione tra generatività delle macchine e creatività umana,” conclude Maria Francesca Murru.

LASCIA UN COMMENTO