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Giorgia Meloni commenta così la notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro: “Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia.

Roma, 16 gennaio 2023 – Matteo Messina Denaro, latitante da 30 anni, è stato arrestato dai carabinieri del ROS alla clinica La Maddalena di Palermo, con documenti falsi, infatti, nel documento falso esibito ai sanitari della clinica si leggeva il nome di Andrea Bonafede. Il boss si curava i postumi di un intervento per un tumore al colon. Quando le forze dell’ordine sono entrate in azione, egli ha detto loro: “Sono Matteo Messina Denaro. L’ho detto, sono Matteo Messina denaro”. Assieme al boss è stato arrestato alche Giovanni Luppino. suo autista personale.

Sono stati il procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, e il procuratore aggiunto, Paolo Guido, a coordinare l’inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano (Tp).

Il lungo applauso di palermitani per la cattura del boss

Era da tempo che i magistrati seguivano la pista e oggi hanno dato il via libera per il blitz, a seguito del quale i carabinieri del Gis, che si trovavano già da tempo nella clinica, lo hanno arrestato. Messina Denaro frequentava assiduamente la clinica Maddalena, in quanto si sottoponeva alla chemioterapia attraverso un documento falso. Prima dell’arresto, la clinica è stata circondata dai militari dell’Arma col volto coperto da passamontagna neri davanti ai pazienti presenti in quel momento. Quando è stato chiesto dai carabinieri chi fosse, il boss ha risposto: “Mi chiamo Matteo Messina Denaro”. Subito dopo l’arresto del boss sia i ricoverati della clinica sia la gente che si trovava fuori, in strada, hanno applaudito gli uomini dell’arma, ancora incappucciati, urlando loro: “Bravi, bravi!” Dopo l’arresto, il superlatitante è stato trasferito alla caserma San Lorenzo, per le formalità di rito e poi rinchiuso in una struttura carceraria di massima sicurezza, come 30 anni fa accadde al boss Totò Riina.

Ma chi è Matteo Messina Denaro

Matteo Messina Denaro, figlio del vecchio capomafia di Castelvetrano, Ciccio, alleato con i corleonesi di Totò Riina, era latitante dall’estate del 1993, ossia da trent’anni, il capomafia trapanese fu condannato all’ergastolo perché responsabile di non pochi omicidi, tra cui quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio dell’omonimo pentito, strangolato e sciolto nell’acido dopo quasi due anni dal suo sequestro; per le stragi del ’92, a seguito delle quali perdettero la vita i giudici Falcone e Borsellino e, ancora, per gli attentati del ’93 a Milano, Firenze e Roma. La sua cattura di oggi ha messo fine alla sua lunga latitanza, simile a quella dei suoi alleati Totò Riina, sfuggito alla giustizia per 23 anni, e Bernando Provenzano, la cui latitanza durò per ben 38 anni.

Sia il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sia il capo del governo, Giorgia Meloni, si sono complimentati con le forze dell’ordine per la cattura di uno dei personaggi di spicco della mafia siciliana, latitante da trent’anni.

La notizia dell’arresto del capomafia fa il giro del mondo

L’arresto di Matteo Messina Denaro fa notizia in tutto il mondo: Guardian, Bbc, Cnn, Pais, Le Monde, Jazeera e i siti internazionali hanno dato ampio risalto alla notizia, mettendola in prima pagina, sottolineando che, Messina Denaro, era “il boss mafioso più ricercato d’Italia e che è stato arrestato dopo 30 anni di latitanza”.

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