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Lo sciamano siberiano, Aleksandr Gabyshev, parte nel marzo del 2019, a piedi, dalla Siberia e diretto a Mosca per portare a termine la sua missione consistente nell’incitare le persone a protestare contro il regime per la democrazia.

Bergamo, 19 maggio 2022 – Gabyshev, lo sciamano siberiano di 51 anni, percorse quasi duemila chilometri, sfidando le intemperie, con un cappellino in testa e trascinando un carrettino con i suoi bagagli tra cui poche provviste alimentari e una tenda tradizionale dei nomadi Mongoli Siberiani.

L’azione dello sciamano – come egli sostenne – aveva lo scopo di “espellere il demonio, incarnatosi nel presidente Vladimir Putin.” 

L’impresa  fece guadagnare a Gabyshev popolarità in tutta la Russia, ma il capo del Cremlino la prese a ridere e decise di non condannarlo.

L’attacco all’Ucraina

Con l’attacco all’Ucraina che finora ha provocato  migliaia di morti tra i due eserciti in lotta e la popolazione civile, sono state parecchie le persone nel mondo che hanno dato ragione a Gabyshev.

La minaccia delle armi nucleari

Si pensi che, dal dopo guerra ad oggi, non era mai successo che la Russia minacciasse l’Occidente dicendo di usare armi nucleari, neanche nel periodo dell’Unione Sovietica di Nikita Krusciov e Leonid Breznev. 

Nuova strategia della tensione del Cremlino

La Russia di Putin se ne sbatte dei trattati di diritto internazionale che vietano l’invasione di un altro Stato libero, non tiene conto nemmeno delle più elementari norme sui diritti umani: incarcera le persone che protestano contro il suo regime autoritario ed elimina i giornalisti che scrivono la verità. 

Attualmente sono parecchi quelli che pensano che il capo del Cremlino ha messo in atto una nuova strategia della tensione: ha bloccato il transito delle navi ucraine nel Mar Nero pronte a portare il loro carico di grano e cereali ai Paesi in via di sviluppo. 

Possibile esodo biblico di migranti verso l’europa

Il prezzo, alle stelle, della farina è del pane causerà manifestazioni di malcontento e protesta in tali Paesi, come l’Egitto, già  provati dalla siccità dei cambiamenti climatici, e un esodo biblico di migranti verso l’Europa, che  favorirà i partiti populisti e nazionalisti europei.

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