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Comunicazione della Consigliera di parità della Provincia di Bergamo, Roberta Ribon, relativa all’iniziativa di marketing di Bergamo Sex.

Bergamo, 31 agosto 2020 – Ecco cosa si legge nella comunicazione della consigliera Roberta Ribon: “Con riferimento all’iniziativa di marketing assunta da Bergamo Sex e al dibattito che ne è generato, condivido con forza la posizione della assessora alle Pari Opportunità del Comune di Bergamo, Marzia Marchesi, e della Consigliera delegata alle pari opportunità della Provincia di Bergamo, Romina Russo, che hanno prontamente raccolto la segnalazione di un gruppo di architette e architetti, ma anche di numerose persone sdegnate dalla vicenda.”

“È certamente vero – prosegue – che la pubblicità rappresenta una componente dell’economia di mercato e una forma di rappresentazione della realtà sulla quale ciascuna/o è chiamata/o a confrontarsi nella quotidianità. Proprio per questo occorre considerare l’impatto della scelta di specifiche immagini sulla parità tra donne e uomini. Anche per volontà legislativa sovranazionale, le scelte commerciali devono essere responsabili, così da influenzare positivamente la percezione sociale dei corpi e dei ruoli, non stereotipati e degradanti, della donna e dell’uomo.”

In questa prospettiva – continua – costringere l’attenzione visiva della collettività, adulta e minore, su gigantografie di corpi femminili denudati e legati, circondati dal compiaciuto sguardo maschile è stata una operazione di marketing che ha veicolato un messaggio culturale discriminatorio e degradante in ragione del genere.”

Risulta evidente – prosegue, ancora, – che questo tipo di immagini trasmette una concezione distorta del rapporto di intimità tra uomini e donne, delle dinamiche di potere che vi si vorrebbero sottendere a tutto vantaggio dei primi, oltre che di possibile legittimazione di pratiche umilianti e violente ai danni delle donne.”

Sarà mia cura – aggiunge – mantenere vigile l’attenzione sul fenomeno nell’ambito delle funzioni che mi sono attribuite per la salvaguardia e la costante promozione della parità tra i generi dentro un contesto di responsabilità sociale,” conclude la consigliera provinciale.

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