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La Polizia di Stato del Commissariato di Treviglio, a seguito di un intervento per maltrattamenti in famiglia, ha proceduto all’arresto di R.A. di anni 23, resosi responsabile anche di violenza e lesioni a pubblici ufficiali.

Treviglio 1 maggio 2020 – Una Squadra Volante del Commissariato di Treviglio, alle dipendenze del dirigente nonché vice questore, Angelo Lino Murtas, è intervenuta in una abitazione di via Torta dietro segnalazione di una giovane donna che ha denunciato l’ennesimo episodio di maltrattamento, nonché di violenza nei suoi confronti, ad opera del suo compagno che ha fatto uso di sostanza stupefacente.

Mentre giungevano sul posto, gli agenti notavano R.A. in evidente stato di agitazione psicomotoria con in braccio un bambino di circa 9 mesi, scosso con veemenza dai movimenti prodotti dall’uomo in corsa.

Inseguimento dei poliziotti per fermare il giovane

Per fermare R.A. in corsa, gli agenti procedevano a inseguirlo a piedi, per circa 300 metri dalla sua abitazione, riuscendo a bloccarlo. Il giovane però, sotto chiaro effetto della droga, manifestava resistenza, ricorrendo anche a violenza nei confronti degli operatori di Polizia, facendosi scudo con il bambino. Con molta cautela, gli agenti riuscivano a fermare il giovane, e a sottrargli il bambino dalle braccia, affidandolo alla mamma che, nel frattempo, era rimasta sconvolta dal comportamento del compagno.

Resistenza e lesioni a pubblici ufficiali

R.A. però non desisteva: con una forza inverosimile e incontrollata, molto probabilmente provocata dall’effetto dello stupefacente che aveva assunto, tentava di strappare la pistola dalla fondina a un agente e seguitando a colpire i tutori dell’ordine con spintoni, calci, pugni e anche morsi.

A prestare aiuto ai colleghi, è intervenuto l’equipaggio di una Gazzella dei Carabinieri, il quale, con l’uso dello spray al peperoncino, riusciva a porre fine all’escandescenza data dal 23enne. Dopo averlo ammanettato, le forze dell’ordine chiamavano un’ambulanza che provvedeva a trasportarlo in ospedale per la sedazione.

Recidiva da parte del giovane 23enne

Tenuto conto anche degli analoghi precedenti, messi in atto da R.A., sempre sotto l’effetto di sostanza stupefacente, e denunciato in stato di libertà, in questo ultimo episodio, il dirigente del locale Commissariato ha proceduto, invece, con il suo arresto dopo l’avvenuta sedazione.

Al termine delle incombenze di rito, il giovane è stato associato nella cella di sicurezza del suddetto Commissariato, in attesa del giudizio direttissimo previsto per domani, tramite nuova procedura di videoconferenza, a causa dell’emergenza Covid-19.

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