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Azioni di tutela e di protezione sociale sono state promosse dall’Amministrazione Comunale di Bergamo, attraverso i servizi per la domiciliarità, il cui fine è quello di aiutare ogni cittadino temporaneamente o permanentemente in condizioni di non autosufficienza.

Bergamo, 28 febbraio 2020 – In considerazione delle disposizioni del Ministero della Salute e di Regione Lombardia del 20 e del 23 febbraio, contenenti le indicazioni urgenti finalizzate a far fronte all’emergenza epidemiologica da COVID-19, delle limitazioni alla vita sociale adottate in forma precauzionale per evitare il diffondersi del contagio, del conseguente clima di allarme sentito dai cittadini in questo momento difficile, l’Amministrazione comunale ha deciso di potenziare gli interventi di prossimità nei confronti di persone anziane in fragilità o isolamento per tutelarne il benessere socio-sanitario e una maggiore tranquillità.

I numeri della popolazione bergamasca

La popolazione cittadina è costituita da oltre 121.834 abitanti. Il 25% è rappresentato da anziani over 65 (29.922) di cui il 33,9% (10.157) risulta vivere da solo. Nei loro confronti l’Amministrazione Comunale da diversi anni ha promosso ed attivato azioni di tutela e di protezione sociale attraverso anche la filiera dei servizi per la domiciliarità che si pongono la finalità di aiutare ogni cittadino temporaneamente o permanentemente in condizioni di non autosufficienza o di non autonomia, a continuare a vivere al proprio domicilio, in attuazione del diritto di tutti al pieno sviluppo della personalità nell’ambito dei rapporti familiari e sociali.

«In particolare, abbiamo avviato una progettualità di sostegno e cura socio-assistenziale», dichiara l’assessora alle Politiche Sociali, Marcella Messina, «con 90 operatori dedicati a 299 persone anziane affette da patologie sanitarie medio-gravi-gravissime con nuclei familiari fragili. Abbiamo inoltre rafforzato il servizio di Custodia Sociale», prosegue l’assessora, «la cui finalità è quella di aiutare i cittadini in condizioni di vulnerabilità personale temporanea, soprattutto soli al proprio domicilio, rispettando gli equilibri della dimensione biologica, psicologica e sociale delle diverse età e i rapporti familiari e sociali, e prevenendo fenomeni di solitudine ed emergenza. Nel corso del 2019 sono state supportate 407 persone in questa particolare situazione. Ad integrazione delle azioni di prevenzione e controllo delle infezioni da coronavirus attuate a livello nazionale e regionale», aggiunge Messina, «l’Amministrazione ha progettato una sperimentazione volta a tutelare le persone anziane e quelle con patologie pre-esistenti (diabete, malattie cardiache, polmonari, etc.) che, a causa dell’emergenza in corso, si trovano impossibilitate a lasciare i propri domicili perché potenzialmente più esposte a contagio e ai conseguenti rischi correlati,» conclude.

A partire da lunedì 2 marzo e fino al 30 giugno 2020, saranno operative le seguenti misure:

Attivazione del numero telefonico 342 009 9675

(operativo dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle 18) con un coordinatore formato in grado di fornire informazioni, accogliere e distribuire ai diversi operatori sociali.
Attivazione di un Operatore Socio-Assistenziale di Condominio (ASA di Condominio) con la funzione di costruire concretamente una rete di cura a favore della persona, assicurando l’erogazione di prestazioni di assistenza domiciliare (igiene personale, vestizione, preparazione e assunzione dei pasti, corretta deambulazione, ecc) e facendosi garante del servizio comunale anche per gli anziani del condominio che non sono seguiti dal servizio sociale. L’operatore (ASA) si farà carico anche di un’attività di monitoraggio del quartiere in cui opera, con l’opportunità di raccogliere segnalazioni di condizioni di fragilità, solitudine ed intercetterà bisogni diversificati, anche inespressi: disagi rilevati sia attraverso suggerimenti provenienti dagli stessi utenti in carico al Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD), sia tramite un contatto diretto con gli operatori domiciliari.
Potenziamento, nel territorio comunale, della presenza dei Custodi sociali

Gli 11 custodi sociali nei quartieri garantiranno ancora di più il monitoraggio delle situazioni a rischio, l’accessibilità e fruibilità ai servizi, il supporto agli anziani che vivono soli. Provvederanno alle necessità intercettate da loro stessi o dalle ASA di condominio (spesa alimentare, acquisto di farmaci,…) che non possono essere assolte dalla rete familiare o di vicinato.
Potenziamento del volontariato attraverso l’ingaggio dei presidenti del centro per la terza età

I centri per tutte le età, attualmente chiusi, e i loro presidenti, conoscendo molto bene le situazioni degli anziani dei quartieri, saranno facilitatori di azioni di supporto e sostegno a domicilio o di trasporto per quegli anziani in situazione di disagio e solitudine.

Potenziamento dell’intervento degli Infermieri di Comunità

Come raccordo con i medici di medicina generale e le farmacie di territorio per quegli anziani che necessitano di supporto, e come monitoraggio telefonico sulle condizioni sanitarie segnalate.

Ampliamento delle azioni di informazione sui servizi dedicate alla formazione dei Custodi sociali e delle ASA che operano nei territori, ma anche agli operatori sociali Comunali del PASS, alle Unità Operative Anziani ed Adulti, al personale dedicato ai servizi per la domiciliarità.

– Costo della progettualità

La progettualità appena descritta, di complessive 20 settimane, prevede un investimento complessivo di 5.000,00 euro a settimana. In linea con gli obiettivi di mandato, l’intento dell’Amministrazione è rendere strutturali questi provvedimenti a favore degli anziani, quindi permanenti oltre l’emergenza.

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