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Cominciare dai più piccoli e trasmettere loro valori veri e genuini quali lealtà, collaborazione, impegno e attenzione verso il prossimo.  

Dall’alba al tramonto i ragazzi condividono una quotidianità fatta di piccoli gesti e grandi valori, un’esperienza focalizzata sulla crescita della persona e sulla condivisione di uno stile di vita, quello dell’alpino, che deve essere tramandato alle generazioni future.

 

Almenno San Bartolomeo, 16 luglio 2019 – Questi gli obiettivi alla base del Campo Scuola Giovani Alpini di Almenno San Bartolomeo allestito dal 12 al 28 luglio 2019, 24 ore su 24 in via Campino, località Colombaia grazie all’organizzazione del Gruppo Alpini e del nucleo di Protezione Civile di Almenno San Bartolomeo, in collaborazione con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, l’Associazione Nazionale Alpini, la Sezione ANA di Bergamo,  il Comune di Almenno San Bartolomeo, Humanitas Gavazzeni, l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo  e Ospedale da Campo Nazionale Alpini, con il patrocinio della Regione Lombardia.

Nato nel 2011 con 62 ragazzi, il Campo Scuola Giovani Alpini di Almenno San Bartolomeo oggi conta 560 iscritti tra i 9 e i 14 anni, dalla quinta elementare alla seconda media.

«Il Campo Scuola Giovani Alpini non è una semplice vacanza in tenda – spiega Domenico Donghi, capogruppo e responsabile della Protezione Civile di Almenno San Bartolomeo – ma un’avventura durante la quale gli educatori adulti attraverso il gioco faranno vivere alle piccole penne nere un’autentica esperienza di addestramento alpino».

Come avviene l’addestramento

Si tratta di un addestramento completo che, grazie al supporto e al duro lavoro di volontari e educatori, vuole trasmettere ai più piccoli un modo diverso di vivere la comunità e di relazionarsi con i coetanei. Un percorso che vuole avvicinare i ragazzi al mondo degli alpini e perché no aiutarli ad intraprendere un addestramento che li porti dal campo scuola fino all’Esercito Italiano. Tra orienteering, arrampicata e bivacco alpino i ragazzi si dedicano anche alle semplici attività da campo come montaggio e smontaggio tende, nodi e imbragature e difesa personale.

L’Ospedale da campo

Ma non solo, grazie alla collaborazione con Humanitas Gavazzeni, che dal 2016 affianca il gruppo Alpini di Almenno nell’organizzazione di questa esperienza formativa e in rete con l’ospedale Papa Giovanni e la Croce Azzurra, i giovani alpini possono contare anche sull’Ospedale da Campo Nazionale Alpini, fiore all’occhiello della sanità italiana.

Una tenda è riservata al PM postazione medica da campo che fornisce assistenza con medici e infermieri per tutta la durata dell’iniziativa: un ambulatorio con tutto l’occorrente per il primo soccorso con due brandine/letti, una degenza con 8 brandine/letti, un collegamento diretto con il Pronto Soccorso Pediatrico dell’ospedale Papa Giovanni e il presidio di un’ambulanza della Croce Azzurra.

Un’organizzazione affidata a Nicola Gaffuri, medico gastroenterologo, responsabile in Humanitas Gavazzeni di Bergamo dell’endoscopia digestiva e gastroenterologia, volontario come tutti gli altri operatori in questa avventura: «Siamo un ospedale da campo per i più piccoli – sottolinea Gaffuri – ma anche per le tante persone che lavorano a questa importante iniziativa. Possiamo contare su 6/8 medici che coprono la giornata dalle ore 8 alle ore 20 – prosegue – provenienti da Humanitas Gavazzeni e Ospedale da campo Ana, e su una decina di infermieri coordinati da Jadranka Marinkovic, coordinatrice infermieristica di Humanitas Gavazzeni, che coprono invece a turno le 24 ore, che arrivano da Humanitas Gavazzeni, ASTT Papa Giovanni e Ospedale da campo Ana».

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