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Corso di studi per la prevenzione al terrorismo e a favore delle politiche internazionali di integrazione e sicurezza.

Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno, le espulsioni dall’Italia associate all’autoproclamato sedicente stato islamico, avvenute dal gennaio 2015 ad oggi sono 344, di cui 107 solo nel 2018.

Gli strumenti e i metodi utilizzati dai seguaci del Califfo, sono stati fondamentali nella creazione di quel senso di appartenenza che ha fatto breccia tra i cosiddetti foreign fighters.

 

 

Bergamo, 9 novembre 2018 – Gli strumenti e i metodi utilizzati dai seguaci del Califfo, così come la forza e i mezzi del sedicente stato islamico, sono stati fondamentali nella creazione di quel senso di appartenenza che ha fatto breccia tra i cosiddetti foreign fighters.

In questo complesso contesto si colloca l’offerta formativa del Master di secondo livello dell’Ateneo orobico “Prevenzione e contrasto alla radicalizzazione, al terrorismo e per le politiche di integrazione e sicurezza internazionale”, diretto dal professor Michele Brunelli. Il master è stato presentato stamattina presso la sede universitaria di via dei Caniana, a margine del convegno “L’Europa dopo l’ISIS: dalla prevenzione alla deradicalizzazione”, che ha visto la partecipazione di Giacomo Stucchi, senatore ed ex presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR); Stefano Dambruoso, onorevole e consigliere della Procura della Repubblica di Bologna; Paolo Storoni, comandante provinciale carabinieri di Bergamo; Stefano Mele, NATO Key Opinion Leader for Cyberspace Security.

«Il master è unico nel panorama nazionale e intende essere uno strumento di informazione, di formazione, di approfondimento ed aggiornamento – spiega Michele Brunelli, direttore del master stesso – L’offerta formativa che proponiamo mira a creare competenze professionali e fornire una preparazione che consenta l’elaborazione di politiche di de-radicalizzazione e di inclusione, che si possono attuare a livello sociale, educativo, interculturale ed interreligioso, quali strumenti principe per il contrasto al terrorismo, alla radicalizzazione ed all’estremismo violento».

«Questo master nasce da un ciclo di lezioni svolte durante il 2017 per l’Arma dei Carabinieri della provincia di Bergamo – aggiunge Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università di Bergamo –. Siamo profondamente convinti che piaghe come il terrorismo si combattano su più fronti, in primo luogo con l’inclusione sociale e la conoscenza. Come Università è nostro dovere fornire gli strumenti culturali per una conoscenza di tale fenomeno più completa possibile»

Il master si rivolge agli appartenenti delle forze dell’ordine e delle polizie locali, ai funzionari dell’amministrazione pubblica, agli operatori del sociale ed agli educatori; esso risponde alle esigenze espresse dalla proposta di legge “Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista” elaborata nel corso della precedente legislatura da Stefano Dambruoso, uno dei docenti del Master. Le lezioni inizieranno il prossimo 16 novembre presso la sede dell’Università di via dei Caniana.

Per maggiori informazioni: e mail master.radicalizzazione@unibg.itsito www.sdm.unibg.it

Il master è supportato da: Ferrovie Italiane, Fidelitas, Intesa Sanpaolo, Kariba e Nexi.

01. brochure master radicalizzazione

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