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Ma sono molti di più quelli che hanno dimostrato solidarietà al Presidente.  La polizia postale sta monitorando i social per risalire agli autori delle minacce, perseguibili come reati d’ufficio.

Roma, 28 maggio 2018 – Dopo la giornata di domenica scorsa, quando il tentativo di Conte di formare il Governo tra M5s e Lega è fallito, sul web sono fioccate minacce e insulti contro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Nel momento in cui Conte ha rinunciato all’incarico, qualcuno ha scritto: «Siamo in dittatura. Se questo non è sufficiente a far scendere milioni di patrioti in strada e cacciare Mattarella allora ci meritiamo di essere una colonia tedesca».#MattarellaDimettiti.

La richiesta verbale di messa in stato d’accusa del Presidente Mattarella, da parte di M5S,Lega e Fratelli d’Italia ha poi scatenato le proteste di molti altri facinorosi del web che, nascosti all’ombra del monitor del PC, e tramite profili anonimi e nickname fasulli, hanno scritto frasi offensive e ingiuriose nei confronti del Presidente della Repubblica, minacciandolo anche di morte : «Ti hanno ammazzato il fratello, non ti basta?» E dopo che Mattarella ha dato l’incarico a Cottarelli, qualcuno ha inveito pure contro quest’ultimo scrivendo: «Ma che cazzo andiamo a votare tanto il voto nostro non vale a niente Mattarella muori venduto tu e Cottarelli».

La polizia postale però ha iniziato a monitorare il web e i social per individuare gli autori delle frasi macabre e ingiuriose verso il Presidente Mattarella e segnalarli all’autorità giudiziaria, che sarebbero perseguibili come reati d’ufficio.

Per fortuna non sono mancati i sostenitori del Presidente che hanno scritto frasi in sua difesa, disapprovando tali commenti vergognosi. Infatti, su Twitter l’hashtag #iostoconlacostituzione ha raccolto i tanti che hanno considerano costituzionalmente ineccepibile l’operato del Capo dello Stato.

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