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Il dott. Angelo Lino Murtas, dirigente nonché vice questore, nel corso di un convegno organizzato dal Commissariato di Treviglio e alcuni Istituti scolastici della bergamasca ha tenuto una lezione sul rispetto delle regole e della legalità

 

 

Bergamo, 25 aprile 2018 – La Polizia di Stato di Treviglio ha ripreso, anche per 2018, il progetto di lezioni nelle strutture scolastiche al fine di fare apprendere ai giovani studenti la cultura del rispetto delle “regole” e della “legalità”, al fine di prevenire il ripetersi di atti di illegalità legati ai minorenni, quali bullismo e cyberbullismo, anche nei confronti degli insegnanti, aggressioni, furti di cellulari, uso di stupefacenti ed abuso di alcolici.

La lezione è stata tenuta lo scorso martedì 24 aprile direttamente dal dott. Angelo Lino Murtas (nella foto), dirigente nonché vice Questore del Commissariato di Treviglio , per gli studenti degli istituti scolastici che hanno dato la loro disponibilità al progetto, tra cui l’Istituto Comprensivo di Verdellino, Istituto Salesiani di Treviglio, Scuola di Fara Gera d’Adda, Scuole di Pagazzano, Istituto Natta, Istituto Comprensivo di Cassano d’Adda, Liceo Simone Weil, Istituto Cameroni e Collegio degli Angeli di Treviglio.

Il dott. Murtas ha inoltre svolto una ulteriore lezione presso l’Auditorium dell’Istituto Archimede di Treviglio, dietro richiesta della Preside Maria Chiara Pardi e della vice preside Francesca Bindelli, con notevole interesse ed entusiasmo degli oltre 200 studenti intervenuti attivamente alla conferenza.

Queste iniziative riguardano anche la sicurezza nell’uso della Rete e sono rivolte agli utilizzatori dei social network (la stragrande maggioranza dei quali è costituita dagli stessi studenti), insegnanti e familiari.

Con tale iniziativa, si vuole fare in modo che la navigazione su Internet possa essere vista da tutti, a partire dai banchi di scuola, come un’opportunità e non come un pericolo. Infatti, tra la conoscenza digitale dei giovani e quella degli adulti esiste un divario, per cui i primi possono facilmente rimanere impigliati in “trappole” tese dai secondi, in quanto i genitori degli adolescenti, molto spesso,  non hanno esperienza del web.

Come ha detto a suo tempo il capo della polizia, in occasione della presentazione dell’iniziativa nazionale “Una vita da Social” con un Truck attrezzato che gira per l’Italia e che ha fatto tappa pure a Bergamo: «In rete ci si relaziona con un mondo astratto, dove ci sono tante insidie e i genitori devono comunque rimanere un punto di riferimento e una guida». Chi mette in atto azioni di cyberbullismo e bullismo, dunque, esaspera le sue vittime, ragazzi più fragili , e li porta spesso a commettere gesti inconsulti.

In Rete è presente inoltre il pericolo di adescamento per fini economici e commerciali, che può essere anche finalizzato alla truffa o al furto di denaro. Ma l’azione più vile resta l’attrazione di minorenni a incontri o appuntamenti a fini sessuali, che poi possono finire in maniera drammatica e tragica.

Sono previsti altri appuntamenti in numerose altre scuole che hanno fatto richiesta di lezioni di questo tipo, tra cui la scuola di Mapello e quella di ENFAPI di Treviglio.

Il dott. Murtas rende noto a tutte le altre scuole della bassa bergamasca, che sono interessate a tale progetto di contattare direttamente il Commissariato di Treviglio per prendere accordi.

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