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Creato un nuovo habitat per ospitare al meglio i piccoli animali come se fossero nel loro ambiente maaturale

Un’imprendibile new entry in vista del prossimo ponte pasquale

 

 

Bergamo, 22 marzo 2018 – Sono gli animaletti più simpatici e divertenti di sempre. Le mascotte del Parco Faunistico “Le Cornelleche a essi ha deciso di dedicare un’area completamente rinnovata: la nuovissima Area dei Suricati.

Un habitat creato apposta per essi

Da oggi i visitatori avranno la possibilità di visitare il nuovo ambiente, realizzato con cemento artistico sculturalmente lavorato, terra, rocce e vetro per creare un habitat più idoneo alle esigenze etologiche della specie con una serie di gallerie già predisposte e una migliore esposizione alla luce solare. L’area ha una tipica ambientazione desertica che rende il soggiorno dei Suricati come se fossero nel loro ambiente naturale, migliorando, al tempo stesso, l’esperienza al Parco dei visitatori. L’esigenza del rinnovo, infatti, è nata dalla grande attenzione che il Parco stesso, da sempre, dedica ai suoi animali, anche ai più piccoli e furbetti, proprio come quelli in parola.

Caratteristiche dei Suricati

Le Cornelle ospita 11 esemplari di Suricati, 8 maschi e 3 femmine, tutti parenti stretti, come è noto, delle manguste, originari dell’Africa Meridionale. Il peso di ogni esemplare si aggira tra i 600 e i 1.200 grammi e sono lunghi non più di 35 cm. In genere, le più grosse sono le femmine, ma entrambi i sessi condividono i singolari denti affilati. Le zampe possiedono quattro dita e quelle anteriori hanno artigli appuntiti che utilizzano per scavare le loro tane. Oltre ad avere ottime doti da scavatori, hanno una vista eccellente e un ottimo olfatto, necessario per scovare le prede sotto terra. Sono, infatti, dei gran golosoni di insetti, vermi, ragni e scorpioni, e sono capaci di affrontare serpenti come il cobra (anche perché sono resistenti al loro veleno) e integrano la dieta con altri piccoli animaletti come rettili, uccelli, roditori e uova, ma qualche volta, anche con frutta, radici e tuberi.

I visitatori potranno osservarli durante ogni ora del giorno: sono socievoli, vivaci, e incuriositi dal genere umano (basti pensare che interagiscono direttamente con i keeper che li accudiscono) e sono sempre in movimento, specie durante il giorno. Le colonie possono arrivare fino a 30 individui. Quando non si fanno vedere è perché rientrano nelle caratteristiche tane che scavano sotto terra, collegandole tra loro da veri e propri tunnel. Sono anche molto attenti alla loro privacy: in genere, un membro del gruppo fa da sentinella e avverte gli altri in caso di pericolo o di incursioni indesiderate emettendo dei particolari vocalizzi. Non tutti sanno, infatti, che i Suricati hanno un vero e proprio linguaggio costituito da una ventina di vocalizzi differenti che consentono alla sentinella di turno di comunicare non solo l’eventuale comparsa di un predatore, ma anche la natura (ad esempio se si tratta di un rapace che arriva dal cielo o di uno sciacallo che arriva da terra), la posizione e la velocità con cui si muove.

Ma non è tutto, altra particolarità della specie è la gestione in cooperativa della maternità. Il parto avviene nelle tane e l’allattamento è una pratica comune. Infatti, quando le madri si allontanano in cerca di cibo, gli altri membri del gruppo diventano “babysitter” dei nuovi nati. Così, le mamme possono avere più tempo a disposizione per cercare il cibo e, dunque, per produrre sufficiente latte per i propri piccoli. Questo fino a che i cuccioli non diventeranno forti abbastanza da poter provvedere a se stessi da soli.

Quanto alle temperature, essendo originari dell’Africa meridionale, non temono il caldo, anzi, non vedono l’ora che arrivi la bella stagione. Le giornate pasquali saranno le migliori per osservali all’aperto, intenti a correre qua e là nella loro nuova area e a riscaldarsi sotto i primi raggi di sole. Non resta che andare al Parco faunistico per scoprirli, beneficiando delle prime giornate di primavera e del ponte pasquale per passeggiare nel Parco, osservando i tantissimi animali presenti e visitando l’Oasi degli Elefanti, la Savana, la Selva Tropicale, l’Isola di Aldabra, l’Oasi dei Ghepardi e l’area dei Gibboni. La magia de Le Cornelle non smette di stupire.

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