SHARE

 

Era evaso dagli arresti domiciliari per spacciare cocaina in Largo Porta Nuova. Arrestato dalla Polizia Locale, ieri pomeriggio, all’inizio del consueto servizio di presidio nell’area dei propilei, lo spacciatore sarà processato per direttissima, nella giornata di domani.

Bergamo, 29 ottobre 2017

A soli 25 anni, ha già collezionato una sfilza di precedenti sulla sua fedina penale: cittadino italiano con residenza a Bergamo, il malvivente è recidivo per spaccio di sostanze stupefacenti e anche rapina. E non è la prima volta che evade dagli arresti domiciliari. La Polizia Locale questa volta lo ha fermato e, nel corso della perquisizione, gli ha trovato addosso circa una decina di dosi di cocaina, 2,5 gr. di hashish e qualche grammo di marijuana e, inoltre, 115 euro in contanti.

Il venticinquenne, tra l’altro, ha anche opposto resistenza all’arresto: quindi ai reati di evasione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, Egli dovrà rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale.

Continua, quindi, a crescere il numero di arresti eseguiti dalla Polizia Locale nel 2017: si tratta infatti del 28° arresto di quest’anno.

A due mesi dalla conclusione del bilancio 2017 della sua attività, la Polizia Locale ha quasi raddoppiato il numero di arresti per i reati di spaccio di stupefacenti, eseguiti lo scorso anno, quando se ne contarono 15.

«Il lavoro di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e di presidio del territorio continua con impegno – spiega il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi (nella foto) –. Di fronte alle richieste dei cittadini non possiamo che intervenire con il massimo dell’attenzione. Dopo i presidi della stazione (in collaborazione con le Forze dell’Ordine, a cui va il mio personale ringraziamento), di via Moroni e via Quarenghi – prosegue Gandi – in queste settimane grandissima attenzione stiamo ponendo su via Bonomelli/via Paglia e la zona dei propilei. I risultati cominciano ad arrivare, anche se sappiamo che non possiamo abbassare la guardia e, anzi, dobbiamo continuare a intensificare le azioni di repressione e di controllo», conclude.

LASCIA UN COMMENTO