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Inquinamento: città sempre più invivibili.

L’opportunità di una sempre maggiore conoscenza dei problemi dell’aria, nonché della consapevolezza di come ogni cittadino possa contribuire ad un loro ridimensionamento, rende lo studio dell’ecosistema uno dei temi più significativi dell’educazione ambientale. Il xx secolo è stato caratterizzato dalla grande espansione urbana, la quale ha comportato problemi oltremodo gravi per la città contemporanea a causa della smisurata crescita demografica che ha comportato, ovunque, sacche di povertà e di emarginazione sociale, non parlando, poi, delle condizioni ambientali di invivibilità. I sistemi urbani propri della civiltà tecnologica rappresentano svolte decisive rispetto alla millenaria tradizione storica delle città. L’adozione di nuove tecnologie, sempre più sofisticate, da parte dell’uomo, ha senz’altro aumentato la sua capacità di lavoro, ma, nel contempo, ha costruito e messo al proprio servizio una gran quantità di macchinari alimentati con fonti energetiche non rinnovabili. L’aria delle città di tutto il mondo è diventata irrespirabile a causa dell’inquinamento atmosferico, causato, in prevalenza, dal traffico urbano e dal riscaldamento domestico. Il cosiddetto smog, quella “cappa” che grava sulle nostre teste e che respiriamo continuamente è formato da un miscuglio di anidride solforosa, idrocarburi, monossido di carbonio, biossido di azoto e anidride carbonica; l’osservazione, non superficiale, della realtà mostra che la città è il luogo nel quale si manifesta la dicotomia tra sviluppo economico e ambiente. L’ecosistema delle città si può paragonare all’ecosistema naturale, il primo rappresenta l’organizzazione sociale, il secondo il mondo organico; anche se profondamente diversi entrambi utilizzano l’energia e la materia presente nell’ambiente per alimentare e tenere in vita la propria organizzazione. Nella stragrande maggioranza delle città vengono costantemente superati i limiti di tollerabilità dei gas inquinanti presenti nell’aria, anche se esistono, e come, le premesse tecnologiche per eliminare l’inquinamento delle città stesse. Il Mondo si trova oggi di fronte alla grave emergenza di fare i conti con i prodotti di scarto del consumismo che, col passare del tempo, lo potrebbero trasformare in una grande pattumiera. Nonostante che tutti siamo a conoscenza che l’inquinamento è dannoso alla salute continuiamo ad inquinare e diamo delle valutazioni soggettive sull’inquinamento stesso. Secondo l’Oms la prima causa di morte nelle popolazioni dei paesi industrializzati è, appunto, l’inquinamento atmosferico (anidride carbonica, polveri sottili, monossido di carbonio ecc.), prodotto, in particolare, dall’uso indiscriminato di carburanti derivati da combustibili fossili (carbone, petrolio e derivati). Se non si prenderanno provvedimenti tali da diminuire l’anzidetto consumo energetico, cercando altre fonti energetiche alternative (pannelli fotovoltaici, macchine elettriche, generatori eolici a elica, mezzi pubblici a trazione ibrida), si avranno conseguenze gravissime, che incideranno sia sull’ambiente aumentando sempre di più l’effetto serra (già sono abbastanza evidenti le conseguenze dei cambiamenti climatici che devastano intere zone del globo), sia in termini di vite umane. Per non parlare poi del continuo aumento delle malattie respiratorie (allergie, bronchiti e asma bronchiale) che sta interessando un gran numero di abitanti delle grandi città. Si cita un esempio: nel nostro Paese il tasso di mortalità da patologie polmonari è passata da 20 casi ogni 100 mila abitanti quarant’anni fa a quasi 250 nel 2010 (Centro Studi Ambiente e Ricerca- Clinica Malattie Respiratorie, Università di Siena). Occorre necessariamente riconvertire il sistema dei trasporti, diminuendo i mezzi su gomma, agevolando invece quelli su rotaia, le auto con motore elettrico e quelle con motore ad idrogeno fino ad abolire gradualmente l’uso delle auto con motore a combustione in città. Bisogna, altresì, riutilizzare i trasporti su acqua, dal momento che in Italia disponiamo di porti, fiumi e canali. Bisognerebbe, inoltre, costruire più piste ciclabili (in alcune città scandinave nonostante la temperatura polare la gente circola in bicicletta) e creare più isole pedonali. Occorre, infine, creare parcheggi di scambio periferici del mezzo tradizionale con un mezzo elettrico per l’accesso alla città.

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