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Si e’ tenuta oggi, al Centro Congressi Papa Giovanni XXIII, la seconda giornata degli incontri con l’UPI sul futuro delle Province italiane

Bergamo, 28 giugno 2018 – Questa mattina, al Centro Congressi Papa Giovanni XXIII, ha avuto luogo il convegno organizzato dall’Unione Province d’Italia “Rafforzare le autonomie territoriali: la riforma delle Province nella prospettiva del regionalismo differenziato“, che rappresenta la seconda di due giornate in cui Bergamo ha ospitato l’UPI per una riflessione sul futuro delle Provincie.
Oggi è la prima occasione di confronto tra le tre Regioni apripista , Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna – ha commentato il presidente dell’UPI, Variati – e una parte rappresentativa del Paese e delle comunità”. Forte l’appello dei Presidenti di Provincia ad avviare da subito una profonda modifica della legge 56/14, per restituire autorevolezza alle Province e garantire funzioni e risorse. La disponibilità a lavorare insieme dichiarata oggi dai Presidenti delle Regioni – ha proseguito – segna un passaggio fondamentale. Regioni, Province e Comuni hanno davanti la prova della prossima legge di stabilità: è essenziale affrontare questa sfida insieme – ha concluso – per assicurare le risorse necessarie a garantire i servizi ai cittadini sul territorio”.
“Il convegno di oggi e l’assemblea UPI di ieri – ha aggiunto il segretario generale della Provincia, Immacolata Gravallese – sono stati anche l’occasione per ribadire che le province sono da considerare il punto di riferimento (costituzionalmente) obbligato di Comuni e Regione e per questo è indispensabile intervenire legislativamente – ha proseguito – per ricostruire e chiarire il complesso organico delle sue attribuzioni, e rimettere le Province in condizione di esercitare un ruolo strategico di regista dello sviluppo locale e di gestore dei servizi a rete non di pertinenza comunale. Il ritorno all’elezione diretta dei consigli e del presidente – ha concluso – potrebbe contribuire a far identificare i residenti nella Provincia come appartenenti ad una comunità il cui sviluppo socio- economico, assetto territoriale infrastrutturale viene perseguito secondo criteri di uniformità e sussidiarietà”.

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