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Con l’operazione “Segreto d’ufficio”, la GdF di Monza ha arrestato due sorelle che hanno portato a termine una truffa da oltre 1 milione di euro ai danni di coppie di anziani.

Monza, 28 giugno 2018 – La Guardia di Finanza di Monza ha dato esecuzione, questa mattina, a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, nei confronti di due donne, residenti in provincia di Monza e Brianza e Lecco, indagate per truffa aggravata dall’avere, tra l’altro, approfittato in diverse circostanze di alcune persona (parenti, amici, gente di  età avanzata) da ostacolarne la privata difesa, nonché di  ricettazione e favoreggiamento reale.
Le indagini sono scaturite da una denuncia presentata alla Guardia di Finanza, nell’ottobre 2016, da due anziani coniugi che riferivano di essere stati vittime di una truffa architettata da una loro vicina di casa, dipendente di Poste Italiane fino a gennaio 2017. Quest’ultima, nel 2014, proponeva alla coppia di sottoscrivere un investimento finanziario a suo dire vantaggioso in quanto riservato solo al personale dipendente di Poste Italiane. Convinti ad aderire alla proposta, soprattutto per il rapporto di conoscenza con la donna, le due vittime hanno poi versato presso le Poste, tra il 2014 e il 2016, somme di denaro per complessivi 165.000 euro, senza sospettare nulla, anche perché venivano spesso ricevute nell’ufficio della consulente per la compilazione dei moduli di adesione all’investimento e per i necessari aggiornamenti. Il figlio della coppia, però, una volta saputo delle operazioni finanziarie concluse dai genitori, notava alcune anomalie nelle modalità di gestione dell’investimento (ad es., la stipula dei contratti presso l’abitazione dei clienti e la consegna di soldi in contanti) e, chieste spiegazioni presso l’Ufficio Postale dove operava la consulente infedele, scopriva la truffa.
Su delega della Procura della Repubblica di Monza, i Finanzieri del Gruppo hanno eseguito le indagini, scoprendo numerosi altri casi di truffa posti in essere dall’indagata con le medesime modalità in danno di oltre 40 persone sue conoscenti (parenti, amici, vicini di casa e clienti abituali di Poste Italiane).
Nel periodo tra il 2013 e il 2016, le vittime, fiduciose della vicina di casa, l’ex consulente postale, venivano convinte a sottoscrivere dei falsi contratti – spacciati per vantaggiosi investimenti riservati ai soli dipendenti postali – a fronte dei quali versavano alla donna, in contanti, con assegni e bonifici, somme complessivamente pari a 1.100.000 euro, in gran parte spesi da quest’ultima nel gioco d’azzardo. Per rendere credibile il raggiro e poi eludere le richieste di chiarimenti che i clienti avanzavano sui ritardi nel pagamento degli interessi, l’indagata versava sui conti dei truffati delle somme di denaro – a suo dire anticipi sugli interessi – che provenivano dai soldi sottratti ad altri clienti.
L’attività investigativa condotta dalla Guardia di Finanza ha chiarito, inoltre, il ruolo assunto nella commissione delle condotte illecite dalla sorella della ex dipendente postale, indagata quindi per concorso nel reato di truffa, favoreggiamento reale e ricettazione.
Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle monzesi, hanno portato all’emissione da parte del G.I.P. del locale Tribubale – su richiesta della Procura della Repubblica – di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per la principale indagata e agli arresti domiciliari per la sorella di questa.

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