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La componente femminile del personale sanitario del Papa Giovanni XXIII determinante per far fronte alla pandemia Covid-19 nella Bergamasca.

Bergamo, 20 giugno 2022 – E’ stata proprio la componente femminile del personale sanitario del Papa Giovanni XXIII numerosa e articolata, sia nell’Unità di Crisi anti Covid che nella leadership diffusa – uno dei punti di forza che ha permesso all’ospedale bergamasco di fare fronte all’emergenza Covid-19 con estrema flessibilità operativa.Un fattore positivo che ha agevolato la rimodulazione dei servizi esistenti e l’attivazione di servizi aggiuntivi, rivolti anche a bisogni di genere.

Il progetto di buone pratiche gestionali

Questa la sintesi del progetto “Stare ‘un’ora avanti al virus’: le donne del Papa Giovanni nell’emergenza pandemica tra flessibilità ed integrazione” che la Direzione del Papa Giovanni ha presentato alla prima edizione del Premio Leads – Donne Leader in Sanità e che è valso all’Ospedale di Bergamo la vittoria ex aequo nella categoria Enti pubblici e privati accreditati, a giudizio della giuria presieduta da Beatrice Lorenzin e composta da autorevoli esperti tra cui i già ministri Renato Balduzzi e Maurizio Sacconi. Il progetto è un modello di buone pratiche gestionali ed un doveroso omaggio alle dipendenti, il 75% sul totale dei collaboratori. Rappresenta inoltre uno spunto di riflessione sul ruolo della componente “in rosa” nei contesti sanitari.

Particolare attenzione alle patologie di genere

Una cultura ‘al femminile’ che si riflette in una particolare attenzione alla salute della donna e nell’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie di genere e dei tumori in ambito ginecologico e senologico. Il Papa Giovanni XXIII è specializzato nella gestione dell’evento nascita e delle gravidanze complesse. Anche nell’anno del Covid ha fatto registrare il quarto posto in Italia per numero di ricoveri per parto (3.865, dati AGENAS).  

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