Il Consiglio Regionale ANAAO ASSOMED Lombardia ha approvato all’unanimità la relazione del Segretario Regionale, Stefano Magnone sulle criticità in cui versa la Sanità regionale lombarda.
Milano, 17 maggio 2025 – Il segretario Stefano Magnone ha voluto richiamare l’attenzione pubblica e politica su una serie di criticità strutturali che mettono a rischio il futuro e la sostenibilità del Servizio Sanitario Regionale, patrimonio fondamentale dei cittadini lombardi e italiani, oltre che luogo di lavoro per migliaia di professionisti della sanità pubblica.
I temi più urgenti – segnalati dal sindacato – sono i seguenti:
1. Rete ospedaliera da riformare.
2.Crisi della sanità territoriale.
3.Ruolo delle Università da rivedere.
4.Privato accreditato fuori controllo.
5.Distorsioni nella gestione del personale.
6.Relazioni sindacali indebolite.
7.Conflitto Stato-Regioni e Ssn da ripensare.
La dichiarazione di Magnone
“Paghiamo vent’anni di mancata programmazione – spiega Stefano Magnone (in foto) –. Oggi l’ospedale è l’unico punto di riferimento reale per i cittadini, con tutte le ripercussioni che ciò comporta in termini di carichi di lavoro, sicurezza e qualità delle cure. La mancata revisione della rete ospedaliera in contrasto con quanto previsto dal Decreto Ministeriale 70/2015, mette in difficoltà numerose aziende sanitarie che faticano e, faticheranno sempre più, ad attrarre professionisti e a garantire volumi di attività adeguati per la sicurezza dei pazienti. Serve una governance reale del privato convenzionato – prosegue il Segretario – che oggi sembra rispondere più alla logica del profitto che a quella della salute pubblica. Non possiamo permettere che l’offerta venga lasciata in balia delle lamentele dei grandi player, solo perché alcune prestazioni sono meno remunerative. Il nostro lavoro è sempre più gravoso e il sistema sanitario rischia un’implosione silenziosa. La necessità di rivedere il protocollo Regione-Università – continua – conferma una criticità storica: l’eccessiva invadenza accademica nella gestione delle apicalità ospedaliere. Una dinamica che spesso esclude professionisti più competenti, generando frustrazione e fughe dal sistema pubblico. Le convenzioni tra aziende, nate per superare l’abuso dei gettonisti, hanno prodotto nuove distorsioni: colleghi che accumulano turni ordinari e a pagamento, senza il rispetto delle norme sul riposo e sulla sicurezza delle cure. In troppe realtà aziendali, le direzioni strategiche parlano di benessere organizzativo ma agiscono secondo logiche clientelari. La credibilità si misura nei fatti, non nei proclami – sottolinea Magnone –. Non possiamo accettare che un gettone venga prima della salute del paziente e del medico. Non è più tempo di retorica: servono scelte politiche concrete e lungimiranti. In troppe realtà aziendali, le direzioni strategiche parlano di benessere organizzativo, ma agiscono secondo logiche clientelari. La credibilità si misura nei fatti, non nei proclami, sottolinea Magnone. Lo scontro istituzionale sulle liste d’attesa – aggiunge – è la punta dell’iceberg: serve una revisione profonda del Servizio Sanitario Nazionale, per evitare che ricadano sempre sui professionisti responsabilità che nascono altrove. Chiediamo, dunque, a tutte le forze politiche in Consiglio Regionale, maggioranza e opposizione di superare la sterile contrapposizione e di sedersi insieme per salvare davvero il servizio sanitario regionale, prima che sia troppo tardi,” conclude Stefano Magnone.