Nuova scoperta farmacologica contro il tumore al pancreas

Si tratta di un medicinale nanotecnologico per il tumore al pancreas metastatico basato sull’impiego di nanotecnologia liposomiale.

Si tratta di un medicinale nanotecnologico per il tumore al pancreas metastatico basato sull’impiego di nanotecnologia liposomiale.

Padova, 27 marzo 2025 – Quella del pancreas è una delle neoplasie più difficili da diagnosticare e da curare, a tal punto che, un numero elevato di tumori si riconosce in fase ormai avanzata, ovvero metastatica e, nella maggior parte dei casi, con un’aspettativa di vita di cinque anni inferiore al 12%.
Infatti le forme metastatiche sono particolarmente difficili da trattare perché la neoplasia è formata da uno strato stromale denso che ostacola la perfusione farmacologica.
Per risolvere tale problematica è stata studiata una nuova chemioterapia: l’irinotecano liposomiale pegilato (Nal-IRI), introdotta mediante nanoparticelle (liposomi) in modo da di facilitare la diffusione del principio attivo farmacologico all’interno della massa tumorale.
Tale farmaco è stato autorizzato, da recente, dall’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) autorizzando anche il rimborso per la seconda linea di trattamento nei pazienti con cancro al pancreas in fase avanzata, infatti, oggi, Nal-IRI rappresenta il trattamento più efficace, grazie a una maggiore tollerabilità e al vantaggio sia di sopravvivenza sia di qualità di vita dei pazienti.

Lo studio

L’efficacia clinica dell’associazione di Nal-IRI con 5-fluorouracile (5-FU) e leucovorin (LV) è stata dimostrata nell’ambito dello studio registrativo globale di fase III NAPOLI-1. Lo studio ha dimostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza da 4,2 a 6,1 mesi rispetto al solo 5-FU/LV, con una riduzione del rischio di morte del 33%.

I vantaggi della nuova terapia

Recentemente, negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato Nal-IRI anche come terapia di prima linea, negli anzidetti pazienti con adenocarcinoma del pancreas avanzato sulla base dei risultati ottenuti con lo studio di fase III NAPOLI-3. su tutto il territorio nazionale.

La dichiarazione

”I dati raccolti hanno dimostrato una riduzione della malattia nel 12% dei pazienti trattati con Nal-IRI – ha spiegato Sara Lonardi (in foto), direttore F.F. Oncologia 3, Istituto Oncologico Veneto – un dato sicuramente non trascurabile. Grazie a questo trattamento siamo in grado di controllare la malattia, fermandone la progressione, per un periodo, nel 41% dei pazienti. Avere a disposizione un nuovo farmaco – ha proseguito – oltre a dare un beneficio concreto, come dimostrato dallo studio registrativo e dagli studi di Real World Evidence, significa poter dire che finalmente abbiamo a disposizione una novità per il trattamento per questo tipo di tumore. Ritardare la progressione di malattia, vuol dire anche ritardare l’insorgenza di nuovi sintomi, in particolar modo il dolore e il calo di peso,” ha concluso Sara Lonardi.

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Antonio Casablanca

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