Presente alla cerimonia, la Ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli.
Bergamo, 18 marzo 2025 – Celebrata, questa mattina, la cerimonia della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus, ispirata al tema “La memoria e la scoperta” che ha attraversato tre luoghi particolarmente significativi per la città proponendo la condivisione di altrettanti momenti: al Cimitero monumentale, la riflessione affidata a S.E. il Vescovo Francesco Beschi; a Palazzo Frizzoni, il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast; al Bosco della Memoria (Parco della Trucca).
La cerimonia è stata aperta a tutta la cittadinanza nella Chiesa di Ognissanti, svuotata dai banchi, per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria, ha risuonato, inoltre, l’installazione sonora “Oltre il Silenzio” realizzata ad hoc da Giotto Orsini, allievo dell’Accademia di Belle Arti di Bergamo.
E’ intervenuto, inoltre, Mons. Francesco Beschi che ha letto alcune sue riflessioni e due allieve dell’Istituto Rigoni Stern a cui è stata affidata la lettura del testo della lapide dedicata alle vittime bergamasche della pandemia.
Anche l’Aula consiliare di Palazzo Frizzoni è stata svuotata dei banchi e aperta ai cittadini per ricreare l’atmosfera di una sorta di piazza dove le strutture metalliche della mostra fotografica “Primavera” di Lorenzo Zelaschi fungono, per tutta la giornata di martedì, da postazioni di ascolto del podcast “La memoria è oggi” voluto dall’Assessorato alle Politiche sociali e realizzato dalla giornalista Fabiana Tinaglia per questo 18 marzo presso lo Spazio per i Giovani di Boccaleone del Comune di Bergamo.
L’apertura e la chiusura sono state accompagnate dal coro “Intelletto d’amore”.
Sono seguiti gli approfondimenti dell’installazione sonora “Oltre il silenzio” e il podcast “La memori è oggi”.
Il discorso di Elena Carnevali (in foto), Sindaca di Bergamo
Saluto e ringrazio per la presenza il Ministro Alessandra Locatelli, l’Illustrissimo Prefetto Luca Rotondi, Sua Eccellenza il Vescovo Francesco Beschi, l’assessore regionale alla sanità Guido Bertolaso, ed il direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII Francesco Locati. Grazie a tutte le autorità civili, militari, religiose, le Forze dell’Ordine, i professionisti della sanità, i tanti sindaci presenti, gli Alpini e le cittadine e i cittadini.
Ci ritroviamo oggi nel Bosco della Memoria, dove quattro anni fa, insieme all’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi, è stato piantato il primo albero.
Un luogo simbolico, ma carico di significato: l’impronta vivente di rinascita e di unità, linfa vitale dell’universo, della capacità rigenerativa della natura ed insieme segno della volontà di ricordare perennemente.
Abbiamo scelto di celebrare la quinta ricorrenza in un modo rinnovato, volendola come giornata di commemorazione diffusa, di vicinanza a tutti coloro che hanno perso le persone care, i familiari, i parenti, gli amici. Oggi onoriamo le vittime di quei giorni, anziane e giovani, uomini e donne, strappati alla vita, molti senza il conforto dell’ultimo saluto.
Un giorno di cordoglio anche per chi si è prodigato “rimanendo sul campo”: medici ospedalieri, infermieri, Forze dell’Ordine.
I medici di famiglia, il presidio sanitario più vicino, subirono sulla propria pelle la carenza di strumenti di protezione.
Tante persone esemplari e speciali – il mio pensiero va all’amico fraterno Don Fausto – che con le loro azioni quotidiane hanno donato la loro vita in quei mesi di indescrivibile sofferenza e spaesamento per quel male fino ad allora sconosciuto e che sembrava invincibile.
Abbiamo stampate nelle nostre menti le parole di Papa Francesco – a cui rivolgiamo il nostro affettuoso augurio di guarigione – che, il 27 marzo 2020, sul sagrato della Basilica di San Pietro con la piazza vuota e piovosa, ricordava medici, infermieri, ogni professione sanitaria, le croci rosse, verdi e bianche, farmacisti, forze dell’ordine, addetti dei supermercati e ai servizi essenziali, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, religiosi e volontari– per noi, i nostri “nuovi mille”: i volontari BergamoxBergamo ed insieme a loro gli alpini, le forze economiche…