Riflessioni sul periodo attuale in cui vige la “strategia del caos” che sta interessando il mondo intero, fomentata non solo dalla Russia di Putin, ma anche dall’America di Trump.
Bergamo, 12 marzo 2025 – Il mondo intero sta attraversando un periodo di autocrazia con la quale alcune nazioni (quelle che possiedono più armamenti nucleari) si misurano con la “forza muscolare” e si attengono alla cosiddetta “strategia del caos” attraverso fake-news, limitazioni alla scienza (schierandosi con negazionisti e non vax), nonché al giornalismo, facendo prevalere le notizie sui social, guadagnandosi così la stima e il consenso elettorale delle masse con modesta cultura.
La vecchia Europa si è cullata, per parecchi anni, fin dal dopoguerra, protetta sotto l’ombrello difensivo della Nato, nella eventualità di attacchi provenienti dall’ex Unione Sovietica.
Oggi non è più così: la nuova Federazione Russa – al cui potere si sono insediati, come dire “4 amici al bar” tra cui un elemento dell’ex famigerato KGB – se n’è infischiata del diritto internazionale invadendo un’altra nazione libera, l’Ucraina. E poi c’è il nuovo presidente degli USA che sta rovesciando accordi “secolari” con l’Europa sia economici, minacciando dazi sulle importazioni dall’estero sia politici, invitando i paesi europei a incentivare e, di non poco, le spese per l’adesione al Patto Atlantico.
Tornando alla martoriata Ucraina, come la definisce Papa Francesco, quest’ultima ha ricevuto non pochi aiuti sia di natura economica sia bellica, da parte di Paesi democratici occidentali, tra cui quelli che afferiscono all’Europa e, in particolare, dagli Stati Uniti sotto il governo democratico di Joe Biden, che inoltre ha sancito numerose sanzioni economiche contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina, ma il succitato ex membro del KGB, denominato Zar, ha investito non poche risorse economiche finanziando specialisti del web, tra cui acher, mettendo in atto strategie sia per fare vincere le elezioni politiche a candidati amici suoi sia in Europa che negli stati Uniti e, in particolare, per attaccare i sistemi informatici dei Paesi ostili alle sue azioni imperialistiche e dispotiche, nonché criminali.
Oggi, però, le cose sono cambiate: con l’ascesa al potere di Trump, amico del cuore dello Zar in parola, l’Ucraina non riceverà più aiuti dagli States, come dichiarato dal nuovo inquilino della Casa Bianca al presidente ucraino Zelenky, incolpandolo di non volere la pace.
La Russia attua la prepotenza in quanto oltre a detenere più di 6.000 testate nucleari, con le quali tiene in scacco l’intero Pianeta, possiede inoltre potenti armi cibernetiche con cui blocca continuamente i siti istituzionali di Paesi europei a essa ostili.
Con il cambia faccia del nuovo presidente statunitense, nei confronti dell’Europa, quest’ultima è costretta ad aumentare le spese per gli armamenti per la cosiddetta difesa comune europea, tant’è che la presidente Ursula von der Leyen, ha proposto ai Paesi membri europei la spesa di 800 miliardi di euro per spese di armamenti militari ( proposta votata a favore dalla maggioranza dei membri del Consiglio europeo) considerate le continue minacce provenienti dal Cremlino.
Il posto dell’America nella guerra fredda tra USA e Russia adesso l’ha preso l’Europa perché è democratica. Il presidente Trump, fraterno amico dello Zar, ha fatto sì che, oggigiorno, il nemico della Russia non sia più l’America, ma l’Europa che fa valere il diritto internazionale e condanna la Russia per aver aggredito uno stato libero. Una cosa però è certa: un tempo i Paesi europei erano protetti dalla NATO (Patto Atlantico), le cui spese sono adesso così finanziate: (vedasi grafico): gli USA partecipano alle spese per il 3,42%, mentre l’Italia per l’1,22 %. Adesso però gli States con Trump presidente non ci stanno più a sborsare soldi per la protezione di altri Paesi, e l’Europa deve per forza armarsi per difendersi da un eventuale attacco della Russia come quello messo in atto contro l’Ucraina.
Comunque, personalmente, non ho mai pensato che la vera democrazia albergasse negli Stati Uniti, infatti mi sono reso conto proprio adesso, in quanto un uomo ricco sfondato, con non pochi processi a suo carico, tra cui quello di aver fomentato l’assalto a Capitol Hill, dove ci sono stati devastazioni, feriti e morti, non solo non è stato processato per aver commesso un reato che in Italia avrebbe rischiato il 41 bis, ma ha avuto la possibilità di candidarsi alle presidenziali, vincendo le elezioni.
Fin da ragazzo, ho sempre creduto che la vera democrazia fosse patrimonio della Gran Bretagna; oggi, però, ho cambiato idea: sono convinto, più che mai, che il vero regime democratico si trovi proprio nel nostro Paese ad opera della nostra costituzione (creata da legislatori che presero parte alla Resistenza), in modo tale che nessun potere dello Stato possa prevalere su un altro, al punto tale da potere scatenare un conflitto contro un’altra nazione.
Concludendo, se l’Europa decide di spendere 800 miliardi per gli armamenti non lo fa perché vuole attaccare un altro Stato libero come ha fatto la Russia con l’Ucraina, bensì per difendersi da un eventuale attacco di un’altra nazione dove vige la dittatura.
Ecco il grafico delle spese militari del 2024 per la NATO, sostenute dalle nazioni che vi aderiscono: