Smartwatch antiaggressione per il personale sanitario del “Papa Giovanni”

Smartwatch in dotazione al personale sanitario della ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo per chiamare i soccorsi in caso di aggressione al personale sanitario.

Violenza ai danni degli operatori sanitari: la ASST Papa Giovanni XXIII si dota di speciali smartwatch antiaggressione.

Bergamo, 12 marzo 2025 – Anche la ASST Papa Giovanni XXIII, seconda in Lombardia dopo la ASST Pavia, sceglie di adottare una innovativa soluzione tecnologica a garanzia della sicurezza dei propri operatori sanitari: trattasi di un apposito smartwatch che consente di segnalare, in maniera tempestiva, situazioni di potenziale pericolo durante il turno di lavoro.

Ecco come funziona il dispositivo

Il dispositivo, indossabile come un orologio, è collegato con una centrale operativa 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, in caso di situazioni di potenziale pericolo, l’operatore può attivare con un semplice tocco diverse modalità di allarme, in grado di raggiungere la centrale operativa in maniera significativamente più rapida ed immediata di quanto occorrerebbe utilizzando un telefono cellulare. In forza di uno specifico accordo stipulato con AREU, in centrale opera personale specificamente formato che si occupa di valutare in tempo reale le segnalazioni e di inoltrarle prontamente, in caso di effettivo pericolo, al numero unico di emergenza 112, garantendo così una risposta rapida e adeguata. Per garantire la migliore copertura possibile, gli smartwatch sono dotati di una SIM multi operatore

La distribuzione dei dispositivi al personale sanitario

I dispositivi sono già in funzione. Dopo un’intensa attività formativa che ha coinvolto gli oltre 130 operatori destinatari degli smartwatch, gli stessi sono st8ati distribuiti al personale sanitario della ASST impegnato sul territorio: infermieri di famiglia e di comunità, personale cure domiciliari e medici di continuità assistenziale in tutti gli ambulatori del nostro territorio, città e territorio vallare all’interno delle case di comunità, operatori dell’Hospice, dell’area Psichiatrica e del SerD impegnati nei servizi domiciliari, non solo negli orari notturni. I dispositivi in questione si configurano così come presidi di salvaguardia a 360 gradi, attivabili non soltanto in caso di aggressione, ma anche di malessere improvviso o di incidente stradale in contesti periferici.

La dichiarazione

“La sicurezza degli operatori – ha dichiarato Francesco Locati (in foto), Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII – è una priorità assoluta per la ASST Papa Giovanni XXIII. L’introduzione di questi smartwatch antiaggressione rappresenta un passo importante in un più ampio piano di prevenzione della violenza a danno dei nostri operatori. Al Papa Giovanni – ha proseguito – è infatti attivo un gruppo di lavoro dedicato, che coinvolge diverse funzioni aziendali ed i rappresentanti dei lavoratori, e che si occupa di monitorare costantemente i contesti più a rischio. Con l’adozione di questi device vogliamo offrire una tutela ulteriore a quei lavoratori che svolgono le loro mansioni in contesti isolati e di rischio aumentato,” ha concluso Francesco Locati.

La carenza di personale sanitario

Noi, però, non ci stanchiamo mai di far conoscere all’opinione pubblica come la pensano i nostri lettori, la maggior parte dei quali ammette che, nonostante il Papa Giovanni dispone di sanitari all’avanguardia non solo in Italia, ma anche a livello europeo ha un pronto soccorso dove i pazienti che arrivano, oltre i tre codici: rosso, giallo e verde, sono sottoposti a tempi di attesa di 6-7 ore molto snervanti che possono portare un parente di un paziente a dare in escandescenze e a inveire contro l’operatore sanitario senza che questi abbia alcuna colpa, in quanto manca personale e quello operativo è costretto a turni stressanti.

In foto un modello di smartwatch antiaggressione.

Picture of Antonio Casablanca

Antonio Casablanca

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