60enne bergamasco arrestato: deteneva elevato numero di foto e video pedopornografici

Arrestato dalla Polizia di Stato un 60enne delle provincia di Bergamo: aveva in casa oltre 1000 foto e video pedopornografici.

Bergamo, 20 luglio 2023 –  Un sessantenne, residente nella provincia di Bergamo, colto nella flagranza del reato di detenzione di materiale pornografico realizzato attraverso lo sfruttamento di minorenni, è  stato tratto in arresto dalla Polizia di Stato, a seguito di una complessa e articolata attività di indagine finalizzata al contrasto della pedopornografia online, condotta dagli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano, in collaborazione con la Sezione di Bergamo e sotto il coordinamento della Procura di Brescia

Segnalazione della “National Center for Missing & Exploited Children”

L’attività investigativa è partita dall’analisi di una serie di segnalazioni internazionali, originate dall’organizzazione statunitense “National Center for Missing & Exploited Children”, giunte al Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.), operante in seno al Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica.

Costante ricerca di materiale pedopornografico da parte dell’indagato

Alla prima segnalazione, risalente al 2021 e relativa al caricamento di file pedopornografici su due popolari piattaforme cloud, hanno fatto seguito ulteriori e più recenti alert relativi a condotte analoghe, a dimostrazione della costante ricerca di materiale illecito da parte dell’indagato.

La complessa e laboriosa analisi delle connessioni internet

La grande quantità di file caricati su tali piattaforme – in un arco temporale compreso tra febbraio 2021 e maggio 2024 – ha reso necessaria una complessa e laboriosa analisi delle connessioni internet utilizzate a tale scopo, al termine delle quali è stato possibile risalire al sessantenne bergamasco.

Individuazione dispositivi archiviazione di massa

La perquisizione domiciliare e informatica, eseguita dagli specialisti della Polizia Postale, ha consentito di individuare un gran numero di dispositivi di archiviazione di massa, oltre ai predetti spazi cloud.

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Antonio Casablanca

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