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L’obiettivo è raggiungere quei gruppi di popolazione che più possono trarre beneficio dai vaccini contro Papilloma Virus e Herpes Zoster.

Bergamo, 6 marzo 2023 – Prendono il via al centro vaccinale dell’ospedale Papa Giovanni XXIII due campagne vaccinali gratuite, contro il Papilloma Virus ed Herpes Zoster, dedicate a specifiche classi di pazienti e d’età. Le giovani donne nate tra il 1998 e il 2005 avranno l’opportunità di ricevere gratuitamente la vaccinazione contro il Papilloma Virus (HPV), mentre i nati negli anni dal 1952 al 1958, uomini e donne, potranno vaccinarsi contro l’Herpes Zoster.

Sede delle vaccinazioni

Le vaccinazioni verranno somministrate al centro vaccinale allestito nell’area esterna del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Bergamo, con accesso da via Brambilla. Nella stessa sede verranno programmate anche le successive dosi, che verranno somministrate, sempre gratuitamente, nei mesi successivi: due ulteriori dosi entro 6 mesi per HPV e una ulteriore dose entro 2 mesi per Herpes Zoster.

Requisito per l’accesso alle vaccinazioni

L’unico requisito per avere accesso alla vaccinazione, oltre ad essere nati negli anni di riferimento, è risiedere nel territorio di competenza della ASST Papa Giovanni XXIII, ovvero in tutti i comuni degli ambiti della Val Brembana, Val Imagna-Villa d’Almè e i comuni di Bergamo, Gorle, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole e Torre Boldone.

Come prenotarsi

I cittadini che hanno i requisiti per l’accesso alla vaccinazione riceveranno, al proprio domicilio, un invito scritto, dove si evince tale possibilità. Per la prenotazione, il cittadino può scegliere la data e l’ora a lui più congeniali collegandosi a una delle due pagine dedicate del sito internet dell’azienda:

https://www.asst-pg23.it/servizi-territoriali/case-comunita/vaccinazioni/papilloma-virus-hpv

https://www.asst-pg23.it/servizi-territoriali/case-comunita/vaccinazioni/herpes-zoster

Breve accenno sul Papillomavirus (HPV) e L’Herpes Zoster

L’infezione da Papillomavirus (HPV) è la più frequente in assoluto tra le infezioni sessualmente trasmissibili. La maggior parte delle donne la contrae almeno una volta nella vita. Tale condizione in genere decorre in modo asintomatico; il virus rimane però allo stato latente nei tessuti infettati determinando nel tempo un aumento del rischio di sviluppare tumori dell’apparato genitale femminile, ma anche di quello maschile e del cavo orale. Cardine della prevenzione è la vaccinazione, meglio se in età pre-adolescenziale ma opportuna anche nelle età successive.

L’Herpes Zoster – più comunemente noto come fuoco di Sant’Antonio – è una malattia debilitante e dolorosa causata dalla ri-attivazione del virus della Varicella rimasto latente nel tessuto nervoso. La probabilità di contrarre l’infezione aumenta notevolmente con l’avanzare dell’età. Si manifesta sottoforma di dolorose eruzioni cutanee costituite da piccole vesciche piene di liquido. La complicazione più frequente e debilitante della malattia è la “nevralgia post-erpetica”, sindrome dolorosa che compare nel distretto cutaneo colpito dalla malattia e può perpetuarsi anche per molti mesi dopo la guarigione del fatto acuto. Nel caso il distretto interessato dalla malattia sia quello del volto, le complicanze possono poi interessare l’occhio e l’orecchio producendo alterazioni con possibili esiti permanenti alla funzione visiva e uditiva.

La dichiarazione

La vaccinazione rappresenta l’arma più efficace per prevenire le conseguenze dell’infezione da HPV – ha spiegato Giampietro Gregis (in foto), Direttore della SC Vaccinazioni e sorveglianza malattie infettive del Papa Giovanni XXIII – e, secondariamente, per limitarne la circolazione tra la popolazione suscettibile. Il vaccino è molto sicuro e ben tollerato; non è obbligatorio, ma raccomandato, soprattutto considerando la frequenza di questo tipo di infezioni e le gravità delle potenziali conseguenze. Oltre ad esser correlato all’insorgenza del tumore della cervice uterina – ha proseguito – HPV è infatti coinvolto nello sviluppo di altri tumori, sia genitali sia extragenitali in entrambi i sessi, e può causare altre lesioni benigne a livello delle mucose orali e genitali importanti per l’impatto che possono avere sulla circolazione del virus. La terapia con farmaci antivirali e antidolorifici permette di ‘bloccare’ l’Herpes Zooster una volta manifestatosi; è esperienza comune, però, che spesso l’inizio della terapia sia tardivo rispetto alla comparsa delle lesioni e questo ha un impatto significativo sull’intensità e durata della malattia e soprattutto sulla nevralgia post-erpetica. La vaccinazione è in grado di ridurre significativamente la frequenza di questa malattia – aggiunge il Direttore – e, soprattutto, di ridurne le conseguenze anche a distanza; pertanto è assolutamente raccomandata, non solo per le persone che hanno raggiunto i 65 anni di età o in presenza di comorbilità. La vaccinazione è quindi opportuna e vantaggiosa – ha concluso Giampietro Gregis – in particolare per pazienti in condizioni di fragilità per patologie cardiache, diabete mellito, malattie respiratorie e soggetti a terapia immunosoppressiva.”

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