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Il nuovo sistema “SenSight™” migliora il rilevamento dei segnali elettrici che si generano nel cervello e offre una stimolazione direzionale con la possibilità di fornire dati individuali e specifici del paziente. 

Bergamo, 14 luglio 2021 – Sviluppato da Medtronic, azienda leader in tecnologie mediche, per la gestione dei disturbi del movimento nella terapia di stimolazione cerebrale profonda (Deep Brain Stimulation, DBS), il nuovo sistema SenSight™ è stato eseguito anche all’Ospedale di Bergamo, uno tra i primi centri italiani in cui sono stati adottati gli impianti di elettrocateteri direzionali e di averlo fatto per patologie diverse dal morbo di Parkinson. La terapia infatti ha un’indicazione elettiva per tre patologie prevalenti: la malattia di Parkinson, le distonie ed il tremore essenziale. 

L’intervento eseguito all’Ospedale Papa Giovanni XXIII 

Tale intervento segna la data dello scorso 21 giugno, ed è stato eseguito su una paziente di 44 anni, affetta dall’età di 16 anni da una forma distonica progressiva, cioè da difficoltà motorie e posturali sempre più accentuate, del tutto involontarie e praticamente impossibili da modificare. Alla paziente era già stato impiantato un elettrodo “tradizionale” nell’emisfero di sinistra nel novembre 2019. Il controllo della distonia tuttavia non era soddisfacente, con difficoltà sempre più accentuate a camminare, ad eseguire movimenti fini con la mano destra e nella deglutizione. Per cui è stato necessario un secondo impianto anche nell’emisfero controlaterale, questa volta utilizzando il nuovo dispositivo. Ad eseguire l’intervento, durato complessivamente 10 ore – durante le quali la paziente è sempre rimasta vigile per la necessità di individuare esattamente il punto in cui posizionare l’elettrodo – il neurochirurgo Roberto Donati, affiancato dal responsabile della Neurofisiopatologia Camillo Foresti, esperti di stimolazione cerebrale profonda, e dal neurologo Dario Alimonti. 

L’intervento può essere fatto solo su pazienti selezionati

Il Papa Giovanni XXIII esegue impianti di stimolazione profonda cerebrale dal 2001, in pazienti con disturbi del movimento, primariamente pazienti con Parkinson, ma con risultati molto soddisfacenti anche sulle altre patologie del gruppo. L’intervento tuttavia può essere fatto solo su pazienti selezionati, dopo un’attenta valutazione che prevede uno studio multidisciplinare di diversi mesi, per poter trarre il massimo vantaggio possibile, in termini di miglioramento della qualità della vita.  

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