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Quasi l’80% delle imprese italiane cerca neolaureati capaci di lavorare in squadra, competenza richiesta dal 53% delle imprese lombarde e dal 57% delle aziende milanesi.

Milano, 17 ottobre 2020 – Richieste dalle imprese italiane anche flessibilità e adattamento (dall’82,3% delle imprese) e doti di problem solving (74,9%), Per la prima volta la sfida è online: risparmiate 7 tonnellate di emissioni di Co2, pari a 1 tonnellata di plastica in meno nell’ambiente.

Ottava edizione Competizione italiana di mediazione

Giornata di festa a Bergamo per l’Università che si è aggiudicata il premio speciale per il “migliore lavoro di squadra cliente avvocato nella sfida tra 17 università Italiane nell’ambito dell’8^edizione della Competizione italiana di mediazione, organizzata dalla Camera Arbitrale di Milano.

17 Università italiane in gara

La gara, durata tre giorni (dall’8 al 10 ottobre), ha visto sfidarsi 120 studenti, in rappresentanza di 17 Università italiane. Gli studenti hanno affrontato casi giuridici, applicando tecniche di mediazione apprese durante il corso di laurea. Per ogni caso giuridico due studenti hanno indossato le vesti degli avvocati difensori e due studenti i panni delle parti in causa. Il confronto tra le parti è stato gestito da un mediatore professionista. Giuria. A giudicare sono stati due mediatori professionisti e uno della ‘next generation’, un ex studente che ha gareggiato alle precedenti edizioni.

Questo premio è il coronamento di un meraviglioso viaggio nel mondo della tutela dei diritti in mediazione – commenta Daniela D’Adamo (in foto), docente di diritto processuale civile del Dipartimento di giurisprudenza di Unibg e coordinatrice del Progetto – il miglior premio che valorizza un percorso di squadra nel quale studenti e coach hanno messo in campo tutte le loro risorse in termini di passione e competenza.”

UniBg in questo settore si spende da anni per costruire una scuola di professionisti del domani – prosegue – capaci di  salvaguardare i diritti delle persone con strumenti alternativi, al di fuori del tribunale.”

Corale il ringraziamento a conclusione della competizione: “Grazie di cuore ai nostri studenti e studentesse Camilla, Chiara, Simone, Silvia, Michelle, Nicla, Arianna e Manuela. Siete stati  splendidi in questo  contesto difficile e non avete avuto timore di  misurarvi   con la mediazione telematica. Grazie di cuore agli splendidi coach Arik Strulovitz, Alessandro Bossi e Michele Marinini che hanno  trasmesso alla squadra i loro insegnanti, la loro professionalità  e la loro passione.Grazie a Angelica e Valentina ex studentesse, vincitrici dell’edizione Master, che hanno accompagnato con dedizione i loro colleghi più giovani.”

Grazie all’organizzazione della Cim, a Nicola Giudice ed ai suoi colleghi – aggiunge – perfetti padroni di casa. Grazie ad Unibg, al nostro Rettore, Prof Morzenti Pellegrini ed alla nostra Direttrice del Dipartimento di giurisprudenza, Prof.ssa Elisabetta Bani che ci hanno permesso di partecipare a questo concorso. E grazie infine agli studenti e studentesse delle altre università ed ai loro docenti e coach per aver condiviso questa magnifica esperienza. Complimenti ai vincitori ed a tutti i partecipanti. Un viaggio che non dimenticheremo mai.

Con questo evento di portata nazionale – ha dichiarato Stefano Azzali (in foto), direttore generale della Camera Arbitrale di Milano – il nostro obiettivo è quello di promuovere e diffondere anche a livello universitario la cultura della mediazione, come strumento di risoluzione alternativa delle controversie, rispetto al procedimento del Tribunale ordinario.”

La mediazione se fatta bene – continua – fa bene alla giustizia, all’economia e alla società. La Competizione Italiana di Mediazione rappresenta il modo migliore per stimolare le vocazioni degli studenti italiani e per indirizzarli a coltivare le competenze necessarie per diventare futuri mediatori.”

Non basta solo una buona conoscenza del diritto – aggiunge – chi opera in una mediazione deve acquisire capacità di ascolto, problem solving, doti comunicative e di negoziazione,” conclude Azzali.

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