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Il lavatoio di via Mario Lupo è tornato al suo splendore originale. I lavori di restauro si sono conclusi da pochi giorni e questa mattina sono state rimosse le barriere del cantiere: il Comune di Bergamo ha così restituito il lavatoio alla città, realizzato nel 1891 e ora completamente ristrutturato.

Bergamo, 4 agosto 2020 – La novità è che l’acqua del lavatoio è tornata nelle vasche in pietra di Zandobbio, grazie a un tubo, a vista, che è stato installato nella stessa posizione di quello originariamente presente sulla struttura, parte di un nuovo impianto idraulico che permetterà all’acqua di raggiungere la fascia più esterna dei ripiani inclinati di lavaggio delle vasche.

Da circa 50 anni non si vedeva più l’acqua nel lavatoio di via Mario Lupo, da quando fu deciso di demolire la struttura nel 1972 (era in disuso da più di vent’anni), una decisione che fu bloccata dalla Sovrintendenza.

Un lavatoio alimentato dall’acquedotto di Bondo Petello

Verso la fine dell’Ottocento alcune parti di Città Alta, fra le quali la stessa via Mario Lupo, si presentavano in condizioni igieniche davvero precarie a causa dell’inquinamento delle acque distribuite dall’antico acquedotto cittadino, un inquinamento che causava la creazione di focolai di malattie infettive come tifo e colera.

L’introduzione del lavatoio, alimentato dall’acquedotto di Bondo Petello, permise quindi da una parte di migliorare la situazione nell’area; dall’altra, grazie al bordo inclinato, di facilitare il lavoro delle lavandaie.

I lavori di restauro

I lavori sono stati realizzati dall’impresa Ars Restauri, società bergamasca specializzata che recentemente ha lavorato al restauro del Salone Furietti della Biblioteca Angelo Mai. L’intervento è costato al Comune circa 160mila euro.

Oltre al restauro, le vasche sono state pulite, grazie all’utilizzo di speciali spazzole e a getti d’acqua a bassa pressione ed è stato rifatto il tetto con le lastre in lamiera.

Altri lavatoi da restaurare

Ora che è concluso l’intervento in via Mario Lupo, il cantiere si concentra sul lavatoio di Sant’Erasmo in via Borgo Canale, 12 vasche in graniglia e con pavimento in cemento. In questo caso il progetto prevede un corposo restauro conservativo delle superfici murarie del lavatoio (chiuso dal 1973), delle vasche e del relativo basamento in blocchi in arenaria, oltre che di tutte le componenti metalliche che compongono la copertura e la recinzione di lato sud. Anche in questo caso, è previsto il ritorno dell’acqua nelle vasche del lavatoio.

Era importante restituire alla loro bellezza queste strutture così ricche di fascino antico, in grado di attrarre ogni giorno un numero molto importante di turisti – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Marco Brembilla (in foto) -.”

“Il doppio progetto si inserisce nell’ambito dei numerosi interventi previsti dal Comune per recuperare parti importanti della nostra storia e della nostra cultura,” conclude l’assessore.

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