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Da uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), è emerso che sul tessuto delle mascherine le particelle virali infettanti resistono fino a 24 ore dopo la contaminazione, mentre nello strato interno delle mascherine chirurgiche fino a 4 giorni dopo.

 

 

22 maggio 2020 – Recenti studi hanno dimostrato il tempo di residenza del coronavirus su alcune superfici: acciaio, plastica, rame e cartone. I risultati sono stato espressi in termini di emivita, ovvero l’intervallo di tempo oltre il quale la metà dei virus, inizialmente presenti, risulta ancora vitale e capace d’infettare le cellule. Ovvero se su una superficie sono presenti 100 virus, l’emivita sarà il tempo che intercorre prima che il 50 % di questi ultimi restino vitali.

Il covid-19 dura di più sulle superfici di plastica

Per quanto riguarda l’emivita del nuovo coronavirus responsabile della Covid-19 è poco meno di 3 ore nell’aerosol, circa 3 ore e mezza sul rame, meno di 9 ore sul cartone, 13 ore su acciaio e 16 ore su plastica. Inoltre, i ricercatori americani sottolineano che il numero di virus vitali diminuisce in modo considerevole col passare del tempo, dunque è difficile trovare una grande quantità di virus vitali dopo il valore stabilito per l’emivita.

I dati riportati nello studio sono il frutto di evidenze di letteratura scientifica” spiega Paolo D’Ancona (in foto), medico epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità, “ma vanno declinati in base alle situazioni ambientali. Ad esempio, i coronavirus resistono meglio a temperature basse e in ambienti umidi. Il fatto che sopravvivono, inoltre, non significa di per sé che trasmettano la malattia: se ci sono poche particelle virali, infatti”, prosegue D’Ancona,“la carica infettante è minore.”

“Purtroppo, però, non si conosce quale sia la dose minima per infettare, in quanto dipende anche dalle difese immunitarie dei singoli individui. Pertanto, bisogna stare sempre molto attenti,” conclude l’epidemiologo.

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