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Il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, che va dalle molestie verbali alle aggressioni fisiche fino alle persecuzioni perpetrate con azioni di gruppo e attraverso messaggi, immagini, video offensivi, rivela dati preoccupanti.

 



Bergamo, 7 febbraio 2020 – Stamattina, nell’Aula consiliare di Palazzo Frizzoni, in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo a scuola, l’Assessore all’Istruzione Loredana Poli ha accolto dodici delegazioni di scuole bergamasche con oltre 150 bambini e ragazzi che hanno aderito a “Un nodo fuori dal Comune”, iniziativa promossa dal FoPAGS (Forum Provinciale Associazioni Genitori Scuola) e dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, in collaborazione con la Rete provinciale di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, e con il supporto della Provincia di Bergamo rivolta a sensibilizzare alunni, insegnanti, genitori e cittadini sul tema in parola, attraverso la realizzazione di due grandi nodi blu, uno da affiggere fuori dalla scuola, l’altro fuori dal Comune.

Le vittime sono più  ragazze rispetto ai ragazzi

Nel marzo 2019, l’ISTAT, durante l’audizione alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, ha infatti dichiarato che più del 50% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni ha ammesso di essere stato vittima di un qualche episodio offensivo, non rispettoso e violento nei 12 mesi precedenti l’intervista e, quasi il 20%, di aver subìto azioni tipiche di bullismo una o più volte al mese.
Le ragazze ne sono vittime in una percentuale superiore rispetto ai ragazzi: il 9,9% ha raccontato di subire atti di bullismo una o più volte a settimana contro l’8,5% dei maschi.

«La consegna di questi nodi», dichiara l’Assessore Loredana Poli, «rappresenta il segno dell’ impegno comune di scuola, istituzioni, famiglie, realtà del territorio contro ogni forma di prevaricazione e violenza, online e offline. Per questo abbiamo scelto di accogliere le delegazioni in Aula Consiliare, il luogo simbolo della vita democratica della città. Il gesto di oggi», continua l’Assessore, «rientra nella cornice più ampia riguardante i temi dell’educazione, del rispetto, dell’attenzione e della cura, della comunicazione non ostile a cui questa Amministrazione dà grande valore. A questo tema specifico sono stati infatti dedicati il seminario formativo di novembre scorso ‘Ri-guardo e cura delle parole’ e il Calendario dei diritti del bambini e delle bambine – predisposto per celebrare la Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza 2019 – che riproduce anche il Manifesto dell’Associazione Parole O_Stili di Trieste, dove ho voluto scrivere ‘le parole ci rappresentano e danno forma al pensiero. Le parole sono un ponte per comprendersi e per guardarsi negli occhi, ma possono essere anche strumenti per ferire, offendere, denigrare, o anche solo banalizzare. Sempre, le parole sono importanti e vanno usate con attenzione e consapevolezza’,» conclude.

Le parole non ostili, che danno forma ai pensieri e gesti non ostili

Sul tema ‘La comunicazione non ostile’ inizia oggi un Laboratorio di narrazione per genitori, nato all’interno della collaborazione sui temi dell’inclusione tra il Comune di Bergamo e le Cooperative Serena e Alchimia, condiviso con i Dirigenti Scolastici e le Associazioni e Comitati Genitori della città, riservato ai genitori già iscritti agli altri laboratori di scrittura e condotto da Adriana Lorenzi che ha come focus specifico proprio il tema delle parole non ostili, che danno forma ai pensieri non ostili, dei gesti non ostili, delle dinamiche dei gruppi che rappresentano i luoghi dove il bullismo, fatto collettivo, tende a trovare il suo habitat di sviluppo ma anche di contrasto.


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