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Dal 14 ottobre e fino al 12 dicembre 2019 è aperto il primo avviso pubblico per l’assegnazione dei Servizi Abitativi Pubblici (ex case popolari) con nuove modalità introdotte dalla legge regionale 16/2016 e dal regolamento regionale 4/2017.


Bergamo, 31 ottobre 2019 – Viene  introdotto il concetto di “offerta abitativa” in luogo della precedente “ricognizione del fabbisogno abitativo”. In precedenza mediante la partecipazione ai bandi annuali veniva intercettata la richiesta di alloggi che venivano assegnati quando disponibili. Con il nuovo sistema si mettono in disponibilità solo gli alloggi presenti nell’avviso e pronti per l’assegnazione.

Cosa cambia

Queste, in sintesi, le principali novità. L’offerta abitativa è estesa a tutti i Comuni dell’Ambito Territoriale che, per Bergamo, comprende i comuni di Gorle, Orio al Serio, Ponteranica, Torre Boldone e Sorisole.
La domanda deve essere effettuata direttamente dal soggetto interessato accedendo alla piattaforma regionale unicamente attraverso la CRS/CNS (tessera sanitaria) o SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).
La domanda può essere inoltrata solo ed esclusivamente per un alloggio già presente nell’Avviso Pubblico e che risulti idoneo al nucleo familiare del richiedente.
Qualora il soggetto interessato abbia un ISEE pari o inferiore ad € 3.000 deve, prima di compilare la domanda, ottenere un’attestazione di indigenza presso i servizi sociali del proprio comune.

Non è più prevista la possibilità di scelta di un “terzo comune”

«La sperimentazione del nuovo metodo di assegnazione – spiega Marzia Marchesi, assessore all’edilizia pubblica del Comune di Bergamo – aveva già mostrato parecchie criticità anche in Comuni più piccoli rispetto a Bergamo. Ora il nuovo sistema entra in vigore e non senza importanti incognite. Il primo grave effetto  – prosegue – è che tutte le domande presentate in precedenza, che componevano le diverse graduatorie decadono. I cittadini bisognosi a cui non è stata assegnata la casa dovranno rifare la domanda: Regione Lombardia costringe tutti i non assegnatari a ricominciare da capo ogni volta. La presentazione delle domande può essere fatta solo online, poi: il che prevede il possesso di un PC, di un cellulare, di un indirizzo e-mail, di un lettore Smart card e della capacità di utilizzarli, cose che proprio i più bisognosi faticano ad avere. Inoltre ora il criterio predominante per l’assegnazione dei punti – aggiunge –  è il numero di anni in cui la persona ha risieduto sul territorio: io credo invece che dovrebbero pesare di più parametri come il grado di disabilità, le ingiunzioni di sfratto o le gravi situazioni di indigenza. Con le nuove modalità vengono penalizzate le classi più povere, italiane e straniere che siano. E questo è confermato anche dal limite del 20% di case che possono essere assegnate alle persone in stato di indigenza: assurdo. Allo stato attuale, infine, sono state presentate solo 86 domande. Di queste 16 da parte di cittadini di nazionalità italiana, che sembrano addirittura penalizzati dal nuovo sistema introdotto da Regione Lombardia», conclude.

Chi può fare domanda

Sono requisiti indispensabili la residenza da almeno 5 anni in Regione Lombardia, un ISEE fino a €16.000 e non possedere immobili adeguati al proprio nucleo familiare in Italia o all’estero.

Come fare domanda

Il Comune mette a disposizione i propri servizi di assistenza: lo sportello PASS per l’attestazione dello stato di indigenza; 3 postazioni assistite presso il Servizio in via Tasso (su appuntamento); 3 postazioni in rete con lettore Smart Card presso il Lazzaretto – spazio Smart-Working.
Tutte le informazioni sono reperibili presso lo Sportello Polifunzionale n. 21 al piano terra di Palazzo Uffici in Piazza Matteotti 3 o sul sito del Comune di Bergamo www.comune.bergamo.it o al link https://www.comune.bergamo.it/sites/default/files/2019-10 Nota%20informativa_avviso%20pubblico.pdf

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