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Con l’acquisto di tre peluche da Conad (anche in momenti diversi) il cliente potrà ricevere in regalo uno dei quattro Dino Puzzle in 3D (1 puzzle per ogni 3 peluche acquistati).
Per ciascun peluche saranno destinati in beneficenza 0,50 euro a favore di enti e associazioni territoriali a sostegno di sei progetti solidali rivolti per lo più ai bambini.

 



Bergamo, 3 ottobre 2019 – E’ stata presentata oggi, all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l’iniziativa promossa da Conad “Dino&Company” che sarà attiva dal primo ottobre in tutti i punti vendita in cui opera Conad Centro Nord: Lombardia ed Emilia Romagna (per le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia). Fino al 31 ottobre, con una spesa minima di 25 € più un contributo di 4,50 € si potrà avere uno dei 7 peluche rappresentanti animali preistorici: 5 sono dinosauri (tirannosauro – stegosauro – triceratopo-pteranodonte- brachiosauro) e due sono gli amici dell’era glaciale (mammut e tigre dai denti a sciabola).
Per la provincia di Bergamo, Lecco e Sondrio la donazione sarà a favore del progetto Giocamico dell’ASST Papa Giovanni XXIII, percorso di sostegno psicologico ai pazienti più piccoli che devono sottoporsi a interventi chirurgici o esami invasivi. Già nel 2015 e nel 2016 Conad aveva devoluto al medesimo progetto i fondi raccolti con l’iniziativa “Cuccioli del Cuore a spasso nella Preistoria” e i “Supercoccolosi”. Grazie a questo finanziamento le psicologhe dell’Ospedale di Bergamo hanno incontrato in due anni, nel 2016 e nel 2017, 1.506 bambini,  379  coppie di genitori e hanno potuto partecipare a 613 confronti in équipe. Nel 2018 sono tornati i “Supercoccolosi”, che hanno permesso alle psicologhe di realizzare gli interventi del progetto Giocamico anche nel 2019.

«Conad sente sempre più l’esigenza di andare al di là della sua natura commerciale e di impegnarsi a sostegno di progetti che valorizzino il territorio e le comunità di cui facciamo parte» –  afferma Nicola Rotasperti, membro del CDA di Conad Centro Nord – e continua: «Ne è una dimostrazione la collaborazione che da anni ci vede al fianco dell’Ospedale Papa Giovanni a sostegno di progetti quali la Banca del Latte,  ‘A tavola sereni’ e infine il progetto Giocamico. Proprio quest’ultimo ci ricorda che un bambino, anche se malato, rimane pur sempre un bambino. Ci auguriamo un grande successo anche per i protagonisti della preistoria di quest’anno contando sempre sulla generosità degli abitanti di Bergamo».

«Dall’inizio di quest’anno le psicologhe del progetto Giocamico hanno già incontrato 548 bambini, 408 genitori e partecipato a oltre 114 confronti in équipe – ha spiegato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Il progetto si conferma una realtà in tutti i nostri reparti pediatrici – prosegue – e un aiuto concreto per le famiglie che si trovano ad affrontare un percorso di cura spesso lungo e faticoso che mette a dura prova sia i bambini che i genitori. Grazie al lavoro delle psicologhe, i piccoli pazienti arrivano all’intervento o all’esame con molta meno paura e molta più consapevolezza di quello che si devono aspettare. È un’attività che cresce di anno in anno, anche grazie alla generosità di chi ci sostiene con affetto e fiducia da tempo, come Conad e i suoi clienti».

Le psicologhe aiutano i bambini a immaginare cosa li aspetta, per poter mettere in moto le loro risorse, spesso davvero sorprendenti. Giacomino e Nadia, due bambole di pezza, raccontano ai bambini la loro esperienza in ospedale e a loro i piccoli pazienti confidano timori e dubbi, che possono così trovare una risposta. L’iniziativa, nata a Parma ma personalizzata a Bergamo dall’Unità di Psicologia, ha ricevuto nel 2015 la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica come best practice assoluta al Premio Persona e Comunità di Torino, oltre al primo premio nella sezione Solidarietà e servizi socio-sanitari.

Maria Simonetta Spada, direttore della Psicologia del Papa Giovanni XXIII, sottolinea: «Il bambino ricoverato in vista di un intervento sente il bisogno di risposte a domande di questo tipo: ‘cosa mi succederà? Che emozioni proverò? Cosa potrò fare per gestirle?’. Giocamico lo aiuta anzitutto a trovare una risposta a questi dubbi interiori – continua –  favorendo la sua reale partecipazione al processo di cura e una maggiore consapevolezza della sua situazione clinica e dei trattamenti previsti. Gli studi più recenti dimostrano che questo tipo di approccio ha ricadute positive sul bambino e, di riflesso, sui genitori ed i professionisti. E’ un modo per favorire l’adesione alle cure da parte del bambino. Giocamico rappresenta perciò un’occasione di cura che declina il consenso informato a misura del bambino”, conclude.

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