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A tre giorni esatti dall’incendio divampato nel reparto di Psichiatria del Papa Giovanni XXIII, oggi c’è stato il primo ritorno alla normalità: alle ore 14,30 i pazienti che erano stati temporaneamente trasferiti in altri reparti dell’ospedale, sono tornati al 4° piano della Torre 7.

I controlli sugli impianti e le pulizie eseguiti in questi giorni hanno infatti reso possibile riaprire le camere di degenza all’ultimo piano della suddetta Torre.

Bergamo 16 agosto 2019 – Ripristinata, in tempi da record, l’ala del 4° piano sede del reparto di Psichiatria nella Torre 7. I tecnici, in questi tre giorni, hanno effettuato controlli con video-ispezioni nei condotti di aerazione, testato gli impianti e sostituito tutti i controsoffitti in gesso, pur non essendo danneggiati: si è preferito procedere in tal senso per meri motivi igienici. Le squadre di pulizia hanno inoltre sanificato i soffitti di pannelli in alluminio, le pareti, i pavimenti e gli arredi dell’ultimo piano della Torre.

I pazienti di Psichiatria ospitati per tre giorni nella Torre 1

Martedì scorso, i pazienti di Psichiatria sono stati ospitati in un’ala della Torre 1, non progettata come luogo di degenza psichiatrica, e questo ha richiesto la costante assistenza di personale infermieristico in ogni stanza. Per tale motivo il loro trasferimento è stato ritenuto prioritario rispetto a quello degli altri pazienti trasferiti dalla Nefrologia e dall’Oncologia.

Prossimo ritorno al 2° piano della torre 7 dei pazienti ricoverati nei reparti di Urologia e Neurologia

I 24 pazienti attualmente ricoverati, rispettivamente in Urologia e in Neurologia, potranno tornare al secondo piano della Torre 7 non appena saranno ripristinate le condizioni di normalità. In questo momento verifiche e lavori si stanno svolgendo prioritariamente nell’ala del primo piano che ospita alcuni laboratori.

«Nei prossimi giorni contiamo di riaprire il secondo piano – spiega Fabio Pezzoli (in foto), direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII -. Fin da martedì e ancora attualmente tutte le attività e i servizi non sanitari ospitati nella Torre 7 si sono comunque svolti regolarmente».

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