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Nella foto: (da sx)  Luca Pascucci, direttore generale di E-Vai; Leyla Ciagà, assessore all’Ambiente; Stefano Zenoni, assessore alla Mobilità; Jonathan Lobati, presidente di E-Vai.



Consegnate oggi a Palazzo Frizzoni quattro Renault Zoe R90 Intens, dotate di un’autonomia effettiva di 300 Km, che saranno condivise tra Amministrazione comunale e cittadinanza nei seguenti orari: dalle ore 8.00 alle ore 18.00 da lunedì a venerdì saranno parte della flotta comunale; dalle ore 18.00 alle ore 8.00 e per l’intera durata di sabato e festivi, potranno essere utilizzate da tutti i cittadini.

 

Bergamo, 23 maggio 2019 – Si sperimenta in città un modello innovativo di car sharing elettrico che fa parte del progetto europeo “LIFE ENV I-SharE: innovative sharing solutions for full electric travels in small medium size urban areas” per il quale il Comune di Bergamo ha deliberato di investire circa 40.000 euro dedicati proprio all’acquisto delle auto.

Il partner per questo servizio (individuato tramite affidamento a mezzo SINTEL) è E-Vai, società del gruppo FNM già attiva nel campo del car sharing in tutta la Lombardia. Dal 2011 E-Vai offre il primo servizio di car sharing elettrico con diffusione a livello regionale e integrato con il trasporto ferroviario.

Tale società vanta una flotta di veicoli di ultima generazione a basso impatto ambientale, di cui il 90% completamente elettrico e la restante parte ibrida. Grazie a circa 100 E-Vai point, che la società conta di raddoppiare a brevissimo, essa è presente nei luoghi strategici (aeroporti, stazioni, piazze, ospedali, università) di oltre 30 località lombarde, offrendo servizi non solo per i cittadini, ma anche per aziende, private e pubbliche, quale strumento di miglioramento e diminuzione dei costi della mobilità aziendale.

Questo modello di condivisione di mezzi tra istituzione e cittadini rappresenta una soluzione nuova, concreta ed efficace di promozione di una mobilità meno impattante sull’ambiente, grazie all’utilizzo dei veicoli elettrici, ma con importanti benefici anche dal punto di vista della sostenibilità economica per tutti i soggetti coinvolti. Un’esperienza, quella bergamasca, che potrà fare da esempio in altri contesti cittadini medio piccoli con una forte domanda di mobilità alternativa.

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