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Concluso l’appuntamento nell’androne della Provincia di Bergamo, dove sono state installate alcune foto-poster sulla sfilata Partigiana della Resistenza, scattate a Bergamo, il 25 aprile del 1945.

Bergamo, 18 aprile 2019 – Questo pomeriggio, presso l’androne della Provincia, ha avuto luogo l’appuntamento per la visita dell’installazione fotografica sulla Resistenza, denominata “Primavera”, a cura dell’Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea. Gli scatti furono fatti nel corso della sfilata partigiana, avvenuta a Bergamo nel giorno della Liberazione del 25 aprile 1945, e che transitò anche dalla via Tasso.

  

Tali fotografie sono state rielaborate per sottolineare alcuni particolari in relazione ad alcune citazioni riportate da testimoni di quella giornata.

Ha aperto l’incontro Romina Russo, consigliera per le pari opportunità della Provincia.

«La Provincia di Bergamo si impegna su questa importante iniziativa – ha detto Romina Russo – che rievoca la lotta al nazifascismo, sinonimo di morte, sterminio e campi di concentramento. Il 25 aprile segna la festa della Resistenza, ovvero la fine della tirannia. Non si può pensare in termini anacronistici per rinnegare l’antifascismo. La Resistenza ha dunque ridato dignità all’Italia – ha continuato – ma non bisogna abbassare la guardia, diffidando di certi atteggiamenti di rigurgito dittatoriale di quel nefasto periodo, che assumono alcuni gruppi di persone».

Elisabetta Ruffini, direttore dell’Isrec di Bergamo, ha commentato così: «Le foto che abbiamo installato qui alla Provincia denominate “La Primavera” con la sfilata in via Tasso, segnano la fine del nazifascismo. Accanto ai partigiano bergamaschi combatterono anche uomini e donne di tutta Italia con l’unico scopo di cacciare l’invasore tedesco e annientare il fascismo per liberare il Paese, dalla cui schiavitù poi ne uscì con la Repubblica. Quello nostro è stato un modo di fare storia con la ricerca dei particolari di quel periodo attraverso le foto – ha proseguito – con la voglia di tirare fuori dalla gente la sensibilità nei confronti della Resistenza. Come diceva una donna antifascista dell’epoca, Ada Gobetti: ….non ci sarebbero più stati bombardamenti, incendi, rastrellamenti,arresti, fucilazioni, impiccagioni, né massacri…... Infatti, con la “Primavera” del 25 aprile, l’Italia rinacque dopo avere rischiato di brutto. Abbiamo trovato le foto del 1945, della Resistenza – come già detto – e abbiamo colto i particolari per studiarli fino in fondo e vivere, attraverso essi, quei momenti di grande felicità dopo la terribile esperienza nazifascista che l’Italia visse in quegli anni bui», ha concluso.

 

 

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