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 Individuati dagli agenti due spacciatori magrebini i quali, alla vista dei poliziotti, fuggivano gettandosi elle fredde acque del Fiume Serio.

Una poliziotta, entrava il colluttazione con uno dei malviventi, riportando lesioni guaribili in 8 giorni.

Acciuffato e arrestato dagli agenti uno dei due marocchini nel Comune di Urgnano.

Treviglio(BG), 17 aprile 2019 – La Polizia di Stato di Treviglio ha ripreso i controlli straordinari diretti a prevenire lo spaccio di stupefacenti, intensificando i controlli, soprattutto, nelle adiacenze degli istituti di istruzione e negli autobus che portano gli studenti a scuola.

Durante tali controlli, tempo fa, era stato sorpreso nell’autobus, che transitava vicino ad una scuola superiore, uno studente 14enne in possesso di un bilancino di precisione e di un panetto di hashish, il quale, dalle successive indagini, risultava confezionare dosi e cederle in classe durante le lezioni.

Nella mattinata di ieri, gli agenti del locale Commissariato di Polizia, diretto dal vice Questore dr. Angelo Lino Murtas, effettuavano ulteriori controlli davanti ai succitati istituti scolastici, interessati al fenomeno dello spaccio, operando con l’ausilio dell’Unità Cinofila “Trevi” della Polizia Locale di Treviglio.

Prima dell’ingresso a scuola, i poliziotti davano inizio ad accurati controlli nei confronti di vari studenti sia a bordo degli autobus che nei pressi dei cancelli d’ingresso, in modo particolare su alcuni soggetti con precedenti di polizia, in quanto già denunciati in passato per spaccio di droga, ma in quel caso risultavano essere “puliti”. Vicino a uno dei cancelli d’ingresso della scuola, però, il cane “Trevi” con il suo fiuto infallibile, individuava alcune bustine di cellophane con ancora piccoli residui di stupefacente che, sulla base delle informazioni in possesso degli operatori, indicavano come probabile luogo di provenienza un parchetto situato in Cologno Al Serio, nei pressi della sponda del Fiume Serio.

Senza indugio, si attivavano sul posto agenti del Commissariato, unitamente all’anzidetta all’Unità Cinofila della Polizia Locale, i quali individuavano due spacciatori che, alla vista dei Poliziotti cercavano di dileguarsi, il primo tuffandosi immediatamente nelle acque fredde del fiume Serio per scomparire infilandosi, probabilmente, nella vegetazione della sponda opposta; il secondo, invece, al momento del fermo reagiva con violenza spintonando e colpendo con calci una Sovrintendente di polizia, per poi buttarsi pure lui nel fiume Serio. La Sovrintendente, però, non demordeva e continuava a operare insieme agli altri poliziotti, dando la caccia ai due spacciatori lungo le sponde del fiume, attraverso l’acqua, i cespugli e i rovi che creavano agli operatori non poche difficoltà.

Dopo svariate ricerche, la determinazione degli agenti di polizia veniva premiata: uno dei due fuggitivi veniva raggiunto, bloccato e ammanettato nel territorio del Comune di Urgnano.

Nel luogo dove era avvenuta la colluttazione tra uno dei malviventi e la poliziotta, veniva individuata dal Cane “Trevi” – occultata in un cespuglio – una scatola contenente ancora residui di stupefacente e un bilancino di precisione. L’arrestato tradotto presso il Commissariato e sottoposto a rilievi fotodattiloscopici veniva identificato per Z.H. 19enne, cittadino marocchino senza fissa dimora, ed associato alle celle del locale Commissariato.

Nella mattinata odierna, il magrebino veniva accompagnato al Tribunale di Bergamo per il giudizio direttissimo, dove gli veniva convalidato l’arresto. L’udienza del processo veniva però rinviata al prossimo 14 maggio; nel contempo, veniva anche fatta la segnalazione all’Ufficio Immigrazione della Questura di Bergamo per l’avvio della procedura di espulsione.

La Sovrintendente, ferita nella colluttazione, veniva poi medicata al locale pronto soccorso e, nonostante giudicata guaribile in 8 giorni, con dedizione al dovere e spirito di abnegazione al servizio, rientrava in ufficio per procedere alla redazione degli atti e riprendere regolare servizio antidroga anche al fine di individuare l’identità del secondo fuggitivo, attraverso le foto segnaletiche e le sue impronte lasciate sulla scatola e sul bilancino, sequestrati dai poliziotti.

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