SHARE

Devono rispondere dei reati di intermediazione illecita del lavoro e favoreggiamento della permanenza sul territorio dello Stato di stranieri non regolari.

Varese, 6 aprile 2019 – Nella mattinata odierna, la GdF di Varese, tramite l’operazione “Badabene”, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del locale Tribunale a carico di nove persone, di cui quattro in carcere e cinque agli arresti domiciliari, accusate di far parte di un’organizzazione criminale dedita all’intermediazione illecita del lavoro ed al favoreggiamento della permanenza sul territorio dello Stato di stranieri non regolari.

Sviluppo delle indagini

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle varesine, sotto la costante direzione e coordinamento della Procura della Repubblica del locale Palazzo di Giustizia, hanno consentito di reprimere un gruppo criminale capeggiato da due donne rispettivamente di origine russa e ucraina, con base nelle provincie di Varese, Milano e Torino, le quali, mediante una sedicente associazione no profit varesina, operavano, anche a mezzo di un sito internet, reclutando donne straniere allo scopo di destinarle al lavoro nero come badanti, presso il domicilio di anziani lombardi e piemontesi, in violazione alla normativa in materia di lavoro (adeguatezza della retribuzione, orario di lavoro, ferie, riposo, versamenti contributi previdenziali, sicurezza e igiene).

Modus operandi dell’organizzazione criminale

L’organizzazione, che sfruttava la condizione di illegalità delle straniere, operava con le seguenti modalità:

– reclutamento di aspiranti badanti di nazionalità ucraina, russa o bielorussa (nel solo periodo ottobre/dicembre 2018, sono state impiegate oltre 50 donne, la maggior parte irregolari sul territorio nazionale) 

– gestione delle iscrizioni a pagamento all’Associazione, mediante il versamento di una quota, in contanti, di euro 600 (oppure di euro 700,00 in due tranches da 350 euro ciascuna, ma, in questo caso, gli indagati requisivano forzatamente il passaporto delle aspiranti badanti, fino a quando il debito non veniva saldato);

– gestione delle telefonate ricevute dai potenziali clienti, fornendo spiegazioni in ordine alle condizioni lavorative da sottoporre alla badante;  

– fissazione di incontri con i clienti e accompagnamento delle aspiranti badanti al colloquio di lavoro, favorendo l’incontro con i possibili datori di lavoro, anche mediante servizi di interpretariato;

– fornitura di alloggi, in condizioni degradanti, in appartamenti degli indagati, previo pagamento di un canone giornaliero di locazione (da 5-8 euro), in attesa di un colloquio di lavoro.

L’odierna operazione delle Fiamme Gialle varesine a difesa del lavoro legale, rimarca la costante attenzione del Corpo nella lotta ai fenomeni di sfruttamento della manodopera, al “caporalato” e alle altre gravi forme di prevaricazione e violenza dei lavoratori.

Ecco il video delle Fiamme Gialle di Varese:

LASCIA UN COMMENTO